Inneggiano ad Allah e attaccano i militari a Santa Maria Maggiore: arrestati - Affaritaliani.it

Roma

Inneggiano ad Allah e attaccano i militari a Santa Maria Maggiore: arrestati

Una pattuglia della Polizia di Stato, in servizio nell'area  di Santa Maria Maggiore, è intervenuta immediatamente bloccando due stranieri che si erano scagliati contro i militari di vigilanza alla Basilica. Proferendo frasi offensive e inneggianti ad “Allah” i due cittadini stranieri, hanno tentato di  aggredire i militari e di impossessarsi del materiale bellico in loro dotazione.
Tutto è successo alle 2,50 della mattina del 12 dicembre, quando nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore - presidiata come altri 150 siti di Roma dai militari dell’Esercito Italiano - la pattuglia dell’Esercito ha bloccato due soggetti pericolosi di fronte alla chiesa. F.A. e D.E., un palestinese ed un tunisino senza fissa dimora, rispettivamente di 40 e 30 anni, hanno aggredito verbalmente i militari e dei passanti inneggiando ad Allah, e proferendo minacce alla comunità cristiana e al Santo Padre; inoltre gli individui hanno rivolto l’attenzione in particolare su una giovane passante che si allontanava frettolosamente.
Anche quando sono stati accompagnati negli uffici del Commissariato Viminale, i due hanno mantenuto lo stesso comportamento aggressivo, proferendo frasi in arabo e in italiano contro gli stati europei e la polizia.
Dalle verifiche effettuate dagli investigatori, è emerso che i due stranieri, destinatari di diversi provvedimenti di espulsione,  non avevano mai ottemperato a tale ordine.

Al termine degli accertamenti per entrambi è scattato  l’arresto per il reato di resistenza e minacce a pubblico ufficiale, e per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo e l'espulsione dallo stato italiano. I due infatti, nel tentativo di sottrarsi all’arresto, avevano cercato di coinvolgere e far intervenire in loro aiuto, altri stranieri presenti nelle vicinanze della Basilica. Gli stessi però, non solo non hanno ottemperato all’ ”invito” ma al contrario si sono dimostrati disinteressati  allontanandosi.
Attualmente sono tratteneuti presso un centro di accoglienza di Bari in attesa di essere rimpatriati.