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Roma
L'Acea by Raggi lascia i rifiuti. Roma nel caos, saltano i termovalorizzatori

di Donato Robilotta


Le recenti dichiarazioni del sindaco di Roma Capitale, Virginia Raggi, in occasione del suo intervento all’assemblea dei soci di Acea per la nomina dei nuovi vertici, non hanno avuto il risalto che meritano né hanno suscitato un minimo di dibattito politico né di confronto tra le istituzioni. Eppure sono dichiarazioni che avranno un effetto dirompente nel sistema della gestione dei rifiuti non solo romano ma anche regionale.

 


Infatti il sindaco di Roma ha dichiarato “ investiremo fortemente in ricerca e sviluppo perché l’obiettivo è dotare l’azienda ed il territorio di una moderna rete infrastrutturale e di una impiantistica all’avanguardia relativamente al ciclo integrato delle acque, alla distribuzione di energia e al trattamento industriale dei rifiuti. In particolare, relativamente a questo ultimo settore, faccio riferimento al superamento delle forme tradizionali di smaltimento di materiali post consumo mediante combustione. Si tratta di una tecnologia obsoleta che non va incontro alle esigenze dei consumatori sempre più sensibili alle tematiche ambientali. Il quadro di riferimento è quello normativo europeo che indica l’incenerimento come ultimo e non raccomandato strumento di smaltimento. La tutela della salute dei cittadini sarà uno dei valori prioritari di Acea e gradualmente l’innovazione implementerà questo settore”.

Un vero e proprio indirizzo politico e strategico del Campidoglio alla società capitolina, con i soci privati che non hanno battuto ciglio, una specie di silenzio assenso, che porterà Acea ad un cambiamento storico con l’abbandono graduale della termovalorizzazione. Acea attraverso la sua società Aria srl opera anche nel settore della gestione dei rifiuti mediante idonei impianti di trattamento e smaltimento con produzione di energia.
Aria srl è proprietaria del termovalorizzatore di San Vittore, un impianto con due linee e con un’altra in fase di revamping quasi ultimato, il Tmb di Paliano, che produce cdr ed è a servizio dell’impianto di S. Vittore, e del termovalorizzatore di Terni.
Proprio sul termovalorizzatore  di San Vittore vedremo nelle prossime settimane quale sarà la nuova strategia di Acea, anche perché quell’impianto è ritenuto strategico dalla Regione, tanto che è in corso un forte aumento della sua capacità di smaltimento.
E’ del tutto evidente che alla luce di quanto dichiarato dal sindaco si aprirà un contrasto tra la strategia della Regione e quella di Acea, che dovrà abbandonare la strada della termovalorizzazione e incamminarsi verso quella della trasformazione degli attuali impianti verso un’impiantistica adatta per i materiali post consumo.
Ma la situazione diventerà ancora più problematica per il termovalorizzatore di Colleferro di proprietà di Lazio ambiente, società regionale, ma con Ama, municipalizzata capitolina, che è proprietaria al 40% di una delle due linee dell’impianto. L’impianto ha bisogno di un costoso revamping, perché è obsoleto ed oggi smaltisce pochi rifiuti rispetto alle sue potenzialità, e la Regione ha approvato un piano per la dismissione delle quote regionali. Si pensava che l’acquirente più probabile potesse essere Acea in sinergia con Ama, cosa che si tentò di fare già anni fa durante la crisi di Gaia, ma oggi sappiamo che Acea non manifesterà nessun interesse ed anche Ama dovrebbe dismettere le sue quote..
E se non sarà Acea a manifestare interesse chi si farà avanti per acquisire un impianto che ha bisogno di forti investimenti? Tutto questo a fronte di un decreto del Governo, cosiddetto sblocca impianti, che nel Lazio oltre ai termovalorizzatori di S. Vittore, Colleferro e Malagrotta ne prevede anche un quarto.  Uno scenario molto diverso da quello che si prospetta per Roma e il Lazio.

E’ un forte cambiamento dunque quello a cui assisteremo nei prossimi mesi, anche perché a fronte dell’indebolimento per via giudiziaria dell’avvocato Cerroni, che sino ad ieri ha avuto un ruolo centrale nel settore romano e laziale della gestione rifiuti, molti pensavano che potesse essere Acea in sinergia con Ama a prenderne in qualche modo il posto. Ora che non è così che succederà? Chi sarà a gestire un settore delicato come quello dei rifiuti ora in forte emergenza?

 

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