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Roma
L'Acer piccona il Comune: “Inammissibile che non si paghino lavori del 2014”

"E' inammissibile che i lavori eseguiti dalle imprese nel 2014 su richiesta del Comune per far fronte a varie emergenze, tra cui quelle determinate dall'alluvione, ancora non siano stati pagati". Parole pesanti quelle del presidente dell'ACER Edoardo Bianchi.

"Ancora piu' inaccettabile e' il fatto che a distanza di tre anni gli organi comunali preposti non abbiano completato le necessarie verifiche". Inaccettabile anche perché “ci sono ancora risorse di Patto di Stabilita' concesse recentemente dal Governo sufficienti a porre fine, una volta per tutte, all'irragionevolezza di tale situazione che troppi gravi problemi ha gia' provocato ai bilanci delle imprese esecutrici.
E tali risorse governative dovranno essere necessariamente utilizzate entro l'anno altrimenti il Comune ne perderebbe la disponibilità.
“E' un atto da troppo tempo dovuto il cui compimento segnerebbe un'inversione di tendenza rispetto alla diffusa inefficienza e ridarebbe credibilita' all'Amministrazione capitolina", conclude il Bianchi.

Il numero uno dell'Associazione Costruttori romani, aveva attaccato pesantemente il l'amministrazione capitolina anche lo scorso 30 novembre, quando senza mezzi termini aveva tracciato un bilancio impietoso del lavoro dei 5Stelle. "Purtroppo, a circa sei mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione capitolina, non siamo riusciti a percepire con chiarezza in che cosa consista la 'visione' immaginata per la Roma futura", aveva detto, spingendo l'acceleratore in particolare sulla situazione delle municipalizzate.
"E’ sotto gli occhi di tutti la conduzione fallimentare delle società comunali che gestiscono servizi pubblici strategici, così come è palese la mancanza di interesse pubblico alla partecipazione del Comune in numerose altre. Tutte sottraggono risorse importanti al bilancio comunale. Le prime, quelle che gestiscono servizi pubblici strategici, devono appropriarsi di una gestione efficiente che conduca a bilanci almeno in pareggio. Per le seconde bisogna ricorrere a dismissioni o privatizzazioni".

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