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Roma
L'asse dei Serafin nasce a Roma. Elisabetta e Piotr: i pontieri d'Europa

di Eugenio Parisi


Attenti a questi due: nel backoffice dell'Europa che conta hanno una solida reputazione di eminenze grigie. Uno è polacco, l'altra italiana. Il primo in questi giorni è a Taormina per il G7 ma di solito lavora a Bruxelles, la seconda è di stanza a Roma. Tutt'e due sono biondi ed eleganti (la signora è nota per il suo stile Chanel). Non sono parenti ma portano lo stesso cognome: Serafin. Che si pronuncia Seràfin nel caso di Piotr, capo di gabinetto del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e Serafìn nel caso di Elisabetta, segretario generale del Senato della Repubblica italiana.


L'unico incontro pubblico conosciuto tra i due è stato in Campidoglio, il 27 marzo, in occasione della cerimonia per il sessantesimo anniversario dei trattati di Roma. In privato, chissà. Entrambi i Serafin sono noti infatti per la discrezione assoluta con cui si muovono, sempre accuratamente lontani dai riflettori. E per il posto che occupano: Piotr è non solo lo sherpa ufficiale dell'Unione Europea per il G7 e per il G20, ma anche e soprattutto il responsabile  di "strategia, coordinamento e gestione" del gabinetto di Donald Tusk dal dicembre 2014. In pratica, il suo braccio destro, l'uomo dei dossier e delle trattative più riservate.

Chi è Piotr
Classe 1974, sposato, due figli, una grande passione per la cucina etnica, Seràfin è stato un enfant prodige della scena politica polacca: studente brillantissimo - due lauree, una in economia e una in diritto - e molto ambizioso, come funzionario pubblico ha subito puntato tutte le sue carte sull'Europa, diventando uno dei protagonisti dei negoziati per l’adesione della Polonia all'Unione. Ex vice capo di gabinetto di Janusz Lewandowski quand'era commissario Ue alla Programmazione finanziaria e al Bilancio, è diventato poi sottosegretario di Stato con delega agli Affari europei e, soprattutto, consulente speciale dell'allora premier polacco Donald Tusk sulle questioni europee. A 43 anni compiuti da poco, insomma, nei corridoi di palazzo Europa si muove come a casa sua.

Chi è Elisabetta Serafin
Lontano dalle luci della ribalta si muove felpatissima anche Elisabetta Serafin, la sua quasi omonima italiana. Un'altra ex enfant prodige: dopo la laurea in scienze politiche, nel 1984 è riuscita infatti a vincere uno dietro l'altro due concorsi difficilissimi, uno in Banca d'Italia e uno in Senato ("prima in graduatoria" in entrambi i casi, assicura Wikipedia). Entrata a palazzo Madama nel 1985, nel febbraio 2011 è diventata segretario generale, prima donna in assoluto a rivestire questo ruolo in un organo costituzionale della Repubblica, ed è oggi la funzionaria più alta in grado nella pubblica amministrazione italiana. Single, biondissima, potentissima, con una capacità di lavoro leggendaria (in Senato è nota per la maniacale attenzione ai dettagli della vita d'aula), è però discreta fino all'invisibilità quasi assoluta. Unica eccezione conosciuta: il tu per tu in Campidoglio con Piotr. In pubblico. Che stia nascendo una rete dei Serafin tra Roma e Bruxelles?

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