L'ex tv di Cerroni Roma Uno va all'asta. Ceduta a Coscione e fallita 1 anno fa

Ad un anno dal fallimento, l'emittente della capitale Roma Uno viene venduta all'asta.

Poco più di 300mila euro per acquistare frequenze e marchio della televisione che, per quasi tredici anni, ha rappresentato un punto di riferimento dell'informazione locale, di proprietà dell'imprenditore Manlio Cerroni, ex patron di Malagrotta, passata poi nel settembre del 2015, solo per una manciata di giorni, nelle mani di Fabrizio Coscione.

Finita sotto la tutela della curatrice fallimentare dopo un iter burrascoso concluso il  29 gennaio 2016, che ha lasciato senza lavoro, senza stipendi arretrati, senza ferie non godute i trenta lavoratori, tra giornalisti, tecnici e amministrativi, quel che rimane della televisione e del suo marchio ancora ben riconoscibile, cerca un compratore.

“Il prezzo base d'asta del ramo di azienda di cui al precedente elenco, è fissato in euro 305.000,00 (trecentocinquemilaeuro), oltre oneri fiscali e costi notarili a carico dell'acquirente”, si legge sull'avviso pubblico.
Le offerte devono essere presentate, in doppia busta chiusa, mediante consegna a mano, entro e non oltre le ore 13:00 del giorno 16 gennaio 2017 presso lo studio del curatore Dott.ssa Franca Cieli, in Roma Via Alessandro Farnese n.19.
“Sulla parte esterna della busta dovrà essere apposta la sola dicitura "offerta ramo di azienda Fall.to 78/16. Ad esse dovrà essere allegato, a titolo di cauzione, assegno circolare non trasferibile intestato a "Fallimento n.78/16 Romauno S.r.l." pari al venti per cento dell'importo del prezzo offerto”, si legge sul sito www.astalegale.net.

L'apertura delle buste è fissata per martedì 17 gennaio alle ore 10: nel caso risultasse una sola offerta valida, si procederà all'aggiudicazione provvisoria dei beni a favore dell'unico offerente. Nel caso risultino pervenute più offerte valide, si procederà ad una gara tra gli offerenti.

Il canale Roma Uno, dopo mesi di nero, era tornato “on air” sul canale 11 del digitale terrestre, proprio per dare visibilità all'emittente. La speranza è quella di riuscire a vendere marchio che ha segnato un pezzo di storia dell'emittenza privata romana e restituire ai creditori almeno una parte di quanto è loro dovuto.