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Roma
La carica dei nuovi "moderati". L'ex ceto medio alza la voce

di Fabio Carosi


Centristi che guardano un po' a sinistra e a destra. Anche un po' pronipoti della Democrazia Cristiana: cattolici moderati, rappresentanti di quella borghesia produttiva fatta di professioni e impiegati che si è persa nella rivoluzione silente della politica e che non ha mai digerito l'unione tra An e Forza Italia e che in quello che un tempo era il Pdl non si è mai ritrovata. E con Forza Italia che a Roma rischia l'estinzione, si ritrovano tutti insieme in cerca di una nuova identità, non più come partito ma come movimento
Popolari, Cristiano Popolari, Officina x Roma, Oltre, My Roma e Legalità e Sviluppo, sigle che rappresentano una fetta importante della città impegnata e che il prossimo giovedì 21 alle 16 si ritroveranno tutti insieme alle 16 all'hotel Sheraton dell'Eur per un incontro con il mondo universitario, le associazioni del territorio, i sindacati e quelle categorie che producono buona parte del reddito di Roma per un dibattito sul futuro della città?
Lista Civica in embrione? Nuova aggregazione politica? A guidare il dibattito dal quale nascerà un manifesto per Roma che va al voto di giugno Mario Baccini, presidente dei Cristiano Popolari, Gianni Sammarco (Area Popolare), Giuseppe Cangemi (ncd), Roberto Cantiani (ex consigliere comunale Pdl) Rodolfo De Laurentiis della Confindustria Radio Tv con la presenza di Fabrizio Cicchitto e di Maurizio Lupi.
Se Cinque Stelle, Pd, Sinistra Italiana e Marchini sono già in tour elettorale tra Primarie e incontri con le periferie, i moderati si preparano a riunire quel cento medio romano che è sopravvissuto alla crisi economica stringendo la cinghia e che è in cerca di un nuovo progetto politico, alternativo a Forza Italia, di ispirazione e matrice cattolica e che partorisca un programma per il rilancio di una città dove il bipolarismo ha prodotto la sfortunata avventura di Gianni Alemanno e la triste fine di Ignazio Marino, entrambi fagocitatori di quella che una volta si chiamava "borghesia" e che è stata costretta ad andare al voto (o a disertare) turandosi il naso. Si parlerà di crisi economica, di nuovi e vecchi valori sociali, di economia reale e di falsi miti romani, come quello dei rom, della sicurezza a tutti i costi e a qualsiasi prezzo e di integrazione e di infrastrutture necessarie allo sviuppo per arrivare a costruire una piattaforma politica senza però cercare un candidato a sindaco. L'area al quale volgono lo sguardo è quella del non voto. Che poi è la maggioranza.

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