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Roma
Mafia Capitale, la requisitoria del pm: “Karaoke della corruzione”

Mafia Capitale, ultimi passaggi per i piemme della maxi inchiesta prima della richiesta di condanna. “L’insieme delle prove è un karaoke della corruzione”, sostiene il procuratore aggiunto Paolo Ielo nel corso della sua requisitoria.

 

Lo stesso pm, davanti ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, nel corso della 203esima udienza dedicata alla requisitoria, ha sottolineato come dalla ricostruzione effettuata e dalle intercettazioni emerga che “le somme di denaro si ripartivano in rapporto alla quota di partecipazione all’affare e si pagava solo dopo l’affidamento”, in relazione alle gare turbate dagli imputati.

Ielo si è poi soffermato sul rapporto tra il re delle coop Salvatore Buzzi e l’ex sindaco Gianni Alemanno: "Perche' Salvatore Buzzi, che si professa uomo di sinistra, doveva pagare Gianni Alemanno? Su questo aspetto il silenzio assordante di Buzzi racconta tutto e ancora una volta ne dimostra l'inattendibilita'", ha detto parlando delle dazioni di denaro destinate all'ex sindaco di Roma.

La posizione di Alemanno e' stata stralciata dal maxi-processo 'Mafia Capitale' ed e' attualmente all'esame dei giudici della seconda sezione penale del tribunale per i reati di corruzione e finanziamento illecito.
Riferendosi a soggetti che il presidente della cooperativa '29 giugno' ha detto di aver retribuito, non risultando pero' credibile, il magistrato ha aggiunto: "Perche' altri che sono stati pagati non sono in questo processo? Per un motivo molto semplice: il rigore che si e' seguito nel lavoro probatorio. I processi si fanno con le prove, quelle vere, non si fanno con le suggestioni".

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