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Roma
Maltempo Roma: Virginia Raggi chiude le scuole per un nubifragio che non c'è

Due gocce di pioggia nella notte e tanto vento che scuote gli animi del Campidoglio dove domenica sera il sindaco Raggi ha deciso di tenere gli studenti a casa per paura di un nubifragio che non c'è.

Semmai una “bomba d'acqua” dovesse colpire Roma, arriverà in serata, così come ampiamente previsto dai meteorologi dell'Aeronautica militare e dai siti specializzati certificati a livello internazionale per affidabilità. La stessa affidabilità che manca invece in Campidoglio dove hanno messo in fila due errori madornali: il primo la scorsa settimana quando è arrivata la grandinata e non se ne sono accorti; il secondo sette giorni dopo firmando una disposizione straordinaria che mette in difficoltà le famiglie costrette a varare sì un piano speciale ma per gestire la rivoluzione nell'organizzazione familiare.

Su Raggi un diluvio di polemiche
Dunque tanto vento e poca pioggia sino alle prime ore della serata, ma in compenso il sindaco rimedia un diluvio di polemiche. Arrivano dal presidente dell'associazione dei presidi del Lazio che definisce “bizzarra” la decisione che tiene conto, “dell’incolumità di tutte le persone della scuola tranne che di quella dei presidi”.

Scrive Rusconi: “A seguito del bollettino di criticità idrogeologica del centro funzionale della Regione Lazio, in queste ore la sindaca del comune di Roma, Virginia Raggi, ha diramato un’ordinanza che prevede: “la sospensione delle attività educative e didattiche di tutte le scuole di ogni ordine e grado, ivi compreso i nidi, in tutto il territorio cittadino”. Altresì, si legge sempre nella stessa ordinanza: “Fermo restando la necessità di presidio di tutti gli edifici da parte dei dirigenti scolastici e delle POSES, al fine di rilevare e segnalare tempestivamente eventuali criticità”. Ci stiamo chiedendo, come dirigenti scolastici, cosa abbia mosso la sindaca raggi nel prendere una decisione alquanto bizzarra nel far presidiare gli edifici scolastici dai presidi lasciando a casa docenti, alunni e bidelli, come se l’incolumità fisica valga soltanto per loro ma non per i presidi”.

Mario Rusconi, presidente ANP-Lazio aggiunge: “Ancora una volta l’istituzione comunale confonde e non riesce a distinguere le proprie competenze da quelle dell’Ufficio Scolastico Regionale, attribuendosi prerogative che sono proprie dell’USR.” Inoltre aggiunge Rusconi: “Se le scuole dovranno essere presidiate soltanto dai dirigenti, saranno loro che dovranno anche occuparsi dell’apertura e chiusura oltre tamponare le eventuali infiltrazioni d’acqua o danni causati dal maltempo?”.

Rusconi: "Il sindaco abusa del suo potere"
Infine conclude Rusconi: “La sindaca ordina ai dirigenti scolastici di fare qualcosa senza averne diritto, dimostrando scarsa attenzione nei loro confronti e riguardo per la loro sicurezza, perdendo completamente di vista lo spirito di collaborazione e di partecipazione che invece dovrebbe esserci fra l’istituzione comunale e l’istituzione scolastica”.

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