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Roma
Meteo: neve, gelo, caldo. Le meteo bufale, esplode la guerra degli esperti

di Massimiliano Martinelli


Guerra aperta tra siti e meteorologi, esperti delle previsioni a confronto tra bufale, smentite e fake news. È allarme “meteo-terrorismo” e la presidente dell' Unione delle Aggregazioni Metereologiche Italiane, Franca Mangianti, scende in campo per denunciare i siti commerciali di procurato allarme.

 


La polemica è nata per la diffusione di vere e proprie bufale che hanno inondato la rete, dopo le ultime ondate di freddo invernali. La “fame” di notizie metereologiche ha messo il turbo a paure e allarmismi che gli internauti si rimbalzavano da un social all'altro, moltiplicando i click. Con un comunicato stampa Franca Mangianti interviene spiegando che: “Il campo delle previsioni meteorologiche vive da anni una situazione di grande confusione e disorganizzazione a livello nazionale. Il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare che rappresenta l’Italia a livello Nazionale e Internazionale, pur svolgendo un lodevole servizio, non riesce a seguire da decenni in modo adeguato la materia, a causa del fatto che la Meteorologia è diventata scienza trasversale che attraversa tutta la nostra vita: trasporti, turismo, agricoltura, protezione civile, qualità dell’aria e ovviamente condizioni di volo. Negli ultimi anni la domanda di informazione meteorologica è divenuta: puntuale, articolata, molteplice ma richiedendo altresì tempi di evasione molto ristretti”.


E prosegue parlando di una vera e propria “ingerenza”: “Per sopperire a questa mancanza negli ultimi 20/30 anni si sono sviluppati i Servizi Meteorologici Regionali che hanno dato un’ottima risposta alle domande di informazione meteorologica locale che venivano da cittadini, enti privati ed enti istituzionali locali. Ma a causa di uno sviluppo differenziato sul territorio nazionale (sono aperti 13 Centri Regionali su 20 regioni), i prodotti non sono omogenei (ogni Centro ha i suoi Bollettini e i suoi prodotti, la sua rete di stazioni meteo) e di una lentezza nell’adeguarsi ai nuovi canali di informazione (es. Social Network). I Centri Meteo Regionali assieme ad AM sono stati quindi sopraffatti da alcuni privati che operano in Italia. Queste organizzazioni commerciali a scopo di lucro, hanno investito moltissimo in comunicazione, informatica e marketing. Esse si sono velocemente imposte grazie ad una struttura snella dal punto di vista organizzativo e dirigenziale. Questo ha permesso in pochi anni di avere un seguito eccezionale specialmente nel web (alcuni siti internet si situano tra il 20° e il 22° posto in classifica nazionale annuale come numero di visite). Approfittando poi di un vuoto legislativo, hanno, giorno dopo giorno, sconfinato in attività che non gli competono, cercando di sostituirsi agli enti istituzionali e ad alcuni privati che operano professionalmente".
Ma la domanda viene spontanea: “in caso di disastro annunciato e non verificatosi chi paga per il procurato allarme?”.


È chiaro il riferimento alla battaglia senza sosta delle ultime settimane tra il “meteo.it” e “ilmeteo.it”. Un botta e risposta a distanza tra i due noti siti web, fatto di conferme, bufale e fake news. Se da un lato viene lanciata l'allerta “Burian 2” su tutta l'Italia, ecco che dall'altro arriva prontamente la smentita e la stoccata al lavoro degli eterni rivali.


Sferra un deciso affondo il “meteo.it”, che si scaglia contro i “meteo-indovini” della rete, colpevoli secondo il portale di danneggiare lettori e professionisti seri con informazioni catastrofiste ed approssimative.
Una polemica che si inserisce nell'assurda corsa alla notizia meteo, che vede previsioni meteo effettuate da portali anche con 10 giorni di anticipo. Servizi allettanti quanto però improbabili, visto che le capacità previsionali dei satelliti, nella migliore delle ipotesi, non vanno oltre i tre giorni. Un fenomeno che ha visto la condanna dell'Associazione Italiana di Scienze dell'Atmosfera e Meteorologia, nonché del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Galletti ha definito infatti le previsioni fake come “meteo-terrorismo”, potenzialmente molto pericoloso poiché impedisce una prevenzione corretta sui territori.


A rendere la vita difficile ai dilettanti del meteo l'ipotesi di istituire un albo dei meteorologi civili, un'iniziativa prevista dall'articolo 51 della legge di stabilità ed attualmente in fase di valutazione. Una contromisura richiesta a gran voce dai professionisti del settore, nel tentativo di metter ordine al Far West legislativo intorno al mondo delle previsioni meteo.

 

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