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Roma
Metro C, lettera brivido ai residenti di Borgo e Prati: “Indagini sui palazzi”
Il rione Borgo

Metro C, a privati e condomini di Borgo e Prati è arrivata una lettera da brivido con la quale si chiede di “accedere agli immobili per verificarne la stabilità in previsioni dei futuri lavori di prolungamento” della terza metropolitana di Roma, da piazza Venezia e piazza Mazzini. La firma è di Roma Metropolitane

Due Rioni, uno legato così stretto alla storia Cristiana di Roma a partire dal 1500 tanto da essere chiamato Civitas Pia; e l'altro, Prati edificato sull'area cuscinetto del Tevere come cittadella amministrativa del nascente Regno d'Italia nel 1920 saranno sottoposti ai raggi x per verificare se l'edilizia rischia di essere danneggiata prima dagli scavi e, successivamente dalle possibili vibrazioni legate la passaggio dei treni.

"Urge indagare sullo stato di consistenza strutturale degli edifici"

Rischi? Tutti da calcolare, tant'è che Roma Metropolitane ha chiesto di indagare “sullo stato di consistenza strutturale degli edifici” nella tratta compresa tra le stazioni di San Pietro e la stazione Clodio-Mazzini: 3,8 chilometri sotto le vecchie fondamenta di palazzi costruiti sulla sabbia depositata dal fiume e l'argilla del colle Vaticano, dove correranno in profondità due gallerie e singolo binario e dove dovranno essere realizzate le stazioni per collegare Chiesa Nuova e poi sotto il fiume sino a San Pietro che permetterà di uscire nel fossato di Castel Sant'angelo, lato via delle Conciliazione e poi lungo via Barletta sino alla stazione Clodio tra via Bazzoni e via Monte Santo.

Italia Nostra accende i riflettori sulla fermata di piazza Venezia

Intanto, per venerdì 3 novembre, Italia Nostra ha organizzato una conferenza sulla fermata Metro C di piazza Venezia, dal titolo eloquente: “Considerazioni sull'impatto della nuova fermata e la biblioteca di Palazzo Venezia” con l'intervento di Filippo Coarelli, archeologo e già docente di storia romana a Perugia, nonché accademico dei Lincei. L'appuntamento è in viale Liegi 33 e chissà che da piazza Venezia non si apra un fronte sui possibili rinvenimenti a Borgo e Prati, nonostante la metro C correrà sotto quella che viene definita come “quota archeologica”. Per ora quello che si cercherà di evitare è danni al già fragile patrimonio di immobili.

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