Roma
Microcredito, Laura Boldrini in prima linea. Contro la crisi è il welfare che costruisce il lavoro


Trentaquattromila posti di lavoro creati in tre anni, 147 milioni erogati solo nel 2014 con un tasso di insolvenza quasi pari allo zero: numeri che piazzano il Microcredito in cima alla lista degli strumenti più incisivi per superare la crisi e dare un'opportunità concreta a chi decide di costruirsi il futuro con le proprie mani.
A spendersi in prima persona uno “sponsor” d'eccezione come la presidente della Camera, Laura Boldrini, impegnata nel raccogliere quella che ha definito “una sfida culturale che va in direzione opposta rispetto al modello di società estremamente individualista e concorrenziale che si è affermata negli ultimi anni”. Pronta ad aprire una nuova fase di sviluppo economico e occupazionale, la padrona di casa ha introdotto il convegno dedicato al Microcredito presso la Camera dei Deputati, organizzato dall'Ente Nazionale del Microcredito per fare il punto della situazione e programmare le prossime azioni.
“Il Microcredito può essere lo strumento che consente a chi cerca occupazione di creare occupazione. Combattere la povertà non è un optional, ma un dovere della politica. La lotta alle disuguaglianze dovrebbe essere all'attenzione di ogni partito, perché è una delle questioni cruciali nel nostro Paese”, ha spiegato Laura Boldrini.
I numeri emersi dal monitoraggio dell'ENM in effetti le danno ragione: tra il 2011 e il 2014 gli utenti di microcredito sono stati 34mila, suddivisi tra un maggioranza (pari a 20mila persone) che ha ottenuto un prestito sociale di importo molto limitato e una minoranza (pari a 14mila lavoratori) che ha conseguito un microcredito produttivo per l'avvio o il consolidamento di microattività o forme autonome di autoimpiego. Un strumento, quello del microcredito, sempre più richiesto, complice anche una sempre maggiore informazione e promozione: la domanda, infatti, si è triplicata negli ultimi tre anni, soprattutto per quanto riguarda i prestiti produttivi.
Nel 2014 sono stati 11.500 i microcrediti concessi, la metà per finalità sociale, l'altra metà per attività imprenditoriali. Il tasso di soddisfazione della domanda raggiunge il 70% in ambito sociale, solo il 32% in ambito produttivo. In parole povere, se tutta la domanda fosse stata soddisfatta, i posti di lavoro che si sarebbero generati sarebbero stati poco meno di 100mila. Un obiettivo che solo l'istituzione pubblica può raggiungere, con un welfare capace di intervenire anche su quella fascia di utenti che in gergo tecnico si definisce “non bancabile”, come ha sottolineato il presidente dell'Ente Nazionale del Microcredito Mario Baccini.