Roma
Morire a 9 anni per l'allergia al frumento: si apre al caccia all'iniettore di adrenalina. Gli allergologi: “Tenetelo in tasca è un salvavita”
Vincenzo Patella, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica, spiega come il corpo reagisce alle allergie gravi e come si può intervenire tempestivamente


Morire a 9 anni per un piatto di gnocchi che ha causato una reazione allergica letale: il dramma della bambina romana scatena paure ma anche l'occasione per gli esperti di consigliare di tenere sempre con sé l'autoiniettore di adrenalina, una siringa automatica che permette di iniettare l'ormone neurotrasmettitore in pochi secondi.
Vincenzo Patella, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), spiega come il corpo reagisce alle allergie gravi e come si può intervenire tempestivamente: “Le reazioni allergiche più gravi agli alimenti avvengono dopo 30 minuti, ma possono sopraggiungere anche dopo 2-3 ore dal pasto se sono associate all'attività fisica. Quando un soggetto sospetta di aver mangiato qualcosa con un ingrediente per cui è allergico e che può scatenare una reazione non deve fare attività fisica entro le 2 ore e mezza dal pasto, non deve prendere farmaci antinfiammatori e deve rivolgersi subito ad un medico o ad un centro specializzato”.
L'autoiniettore di adrenalina viene dispensato dal Servizio Sanitario
Ma la vera svolta secondo l'esperto arriva dall'autoiniettore di adrenalina: “Viene dispensato dal Servizio sanitario nazionale a tutti coloro che hanno una storia di anafilassi, ad esempio da punture o da farmaci. E' un farmaco salvavita, anche per i bambini, ma è molto tempo-dipendente e non sostituisce il ricorso al pronto soccorso. Spesso è conosciuto da chi ha avuto uno shock anafilattico meno da chi non ha mai avuto nulla, ma è allergico agli alimenti. Va usato subito, però, ai primi sintomi come la difficoltà respiratoria, la respirazione affannosa e il calo pressorio".
Dal tracciamento degli ingredienti al bollino arancione per i cuochi
Conclude Patella: "C'è una legge europea che tutela i soggetti allergici e prevede che nei ristoranti ci siano menù con il tracciamento degli ingredienti. Alcune Regioni poi, come la Campania, sono anche più restrittive sull'obbligo di non usare certi prodotti. Come Siaaic abbiamo lanciato il bollino arancione con i cuochi che hanno seguito dei corsi in cui abbiamo spiegato le direttive sul tema degli allergeni e le metodiche per la tutela dei consumatori. Chi li ha seguiti può esporre il bollino arancione".