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Roma
Nomadi e roghi tossici, schiaffo di Zingaretti a Raggi: “Chiudi Castel Romano”

Nomadi, campi nomadi, roghi e vergogna Castel Romano: sulla vicenda è nuova lite tra Regione Lazio e Comune di Roma. Zingaretti manda l'ultimatum alla Raggi: o lo sgombero e la bonifica parte domani, mercoledì 1 luglio, oppure la Regione Lazio, per la prima volta, agirà con i poteri sostitutivi.

Non è uno schiaffo al sindaco di Roma, bensì un pugno nell'occhio che si è chiuso di fronte ad anni di disinteresse, promesse e impegni mai mantenuti e chiuso anche di fronte allo sistematica denuncia che la trasmissione Le Iene ha fatto dello scempio di Castel Romano.

E dopo il pugno nell'occhio, anche quello allo stomaco, perché la decisione della Regione è frutto di un improvviso quanto inatteso dialogo col centrodestra, visto che la delegazione di cittadini di Roma e Pomezia è stata accompagnata dalla paladina anti campo-discarica, Roberta Angelilli.

In un quadro di “armonia istituzionale” l'incontro tra i comitati dei cittadini di Roma e Pomezia per l’emergenza ambientale del campo di Castel Romano e una rappresentanza della Regione Lazio guidata dall’Assessore Alessio D’Amato, insieme ai vertici delle Asl Rm2 e 6, l’Arpa Lazio e l’avvocatura regionale.

I rappresentanti dei comitati, accompagnati da Roberta Angelilli, esecutivo nazionale Fratelli d’Italia, hanno ribadito i contenuti della loro denuncia, presentata anche alla Asl competente con le immagini del recente servizio de Le Iene, dimostrando che dal 2017 a Castel Romano si consumano gravissimi reati ambientali, roghi tossici continui, sversamento di rifiuti speciali e pericolosi in una gigantesca discarica abusiva, nell’ambito di una riserva naturale.

L’Assessore Alessio D’Amato ha confermato che le ispezioni della Asl e dell’Arpa hanno rilevato una situazione gravissima di emergenza ambientale e sanitaria, incompatibile con la permanenza nell’area del campo rom, dove vivono circa 550 persone, di queste la metà sono minori.

Il diktat della Regione Lazio al Comune di Roma

L'assessore D'Amato ha illustrato i contenuti di una comunicazione trasmessa il 24 giugno al Sindaco Virginia Raggi nella quale si intima al Comune di Roma di procedere allo sgombero o di avviare la bonifica dell’area in questione entro sette giorni, cioè entro il primo luglio. “Qualora il Comune non ottemperi a tale prescrizione, la Regione potrebbe avvalersi dei poteri di surroga ed agire direttamente, coordinando le procedure con la Prefettura di Roma”.

In merito ai contenuti dell’incontro, Roberta Angelilli e Stefano Erbaggi, esecutivo romano FdI, firmatari dell’esposto alla Asl Rm2, hanno dichiarato: “Le risposte ricevute al tavolo regionale sono un primo passo in risposta al lavoro dei comitati per la difesa dell’ambiente e alla nostra azione di denuncia: abbiamo smosso le acque e reso possibile un intervento in una situazione emergenziale che si protrae da anni. Ci auguriamo che il Sindaco agisca e non prosegua sulla strada dell’inerzia. Cautelativamente presenteremo comunque un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché vengano efficacemente accertate le responsabilità degli Amministratori pubblici che hanno reso possibile questo scempio".

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