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Roma
Nuovi schiavi delle coop. A Fiano Romano sparisce il subappaltatore di Conad

di Luca Benigni

Operai come schiavi, alle dipendenze di una Coop che movimenta nel polo logistico di Fiano Romano le merci per i supermercati Conad di Roma e provincia. In poco più di un anno sono passati alle dipendenze di quattro diverse cooperative. Una ogni quattro mesi senza conoscere nemmeno il presidente rigorosamente scelto tra gli immigrati, un giovane rumeno, due giovani indiani. Stranieri  usati come teste di legno., operai trattati come pacchi.

Così funziona il mondo del lavoro nel centro logistico di Fiano Romano dove si smistano i prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati Conad di Roma e provincia.

E’ una storia di lavoro calpestato alle dipendenze di cooperative farlocche  che operano in un subappalto di dubbia legittimità. Gli operai hanno cercato una sponda per recuperare dignità e diritti ma l’hanno trovato solo nei sindacati di base Cobas mentre la Lega delle cooperative non ha voluto manco riceverli forse perché rappresenta la Pac 2000 cooperativa di distributori ed esercenti che è il vero padrone delle attività nel centro logistico. Proprio questa mega cooperativa che di suo ha pochissimi dipendenti, lo scorso anno ha dato in appalto la movimentazione delle merci alla ISP logistica, una società a responsabilità limitata che, secondo i Cobas, sarebbe riconducibile all'imprenditore Fabrizio Coscione, noto alla cronache come frequentatore del mondo “gossiparo popolato di attricette  e veline in cerca d’autore ma soprattutto per aver acquistato dal proprietario di Malagrotta, l’avvocato Mario Cerroni, quella televisione gioiello che era RomaUno. Disse che l’avrebbe rilanciata, invece l’ha chiusa lasciando sulla strada decine di giornalisti tecnici.

A completare il ritratto le cronache narrano di contenziosi con l’Inps. Sarà stato questo curriculum a convincere i soci della Pac 2000 a puntare sulla sua società per spostare pacchi di pasta, bancali di acqua minerale, detersivi biscotti, confetture e pomodori in scatola alla media di 160 colli l’ora altrimenti arriva il richiamo poi il licenziamento. Da allora per gli operai che guadagnano al massimo 1500 euro netti al mese, è stato l’inferno.

LA GIRANDOLA DI COOP IN SUBAPPALTO
La ISP logistica ha dato in subappalto ad una cooperativa di comodo il lavoro da fare. Presidente una ragazzo rumeno. Quattro mesi dopo la prima cooperativa è uscita di scena e gli operai passati armi e bagagli alla nuova, presidente una ragazzo indiano di 20 anni. Orari di lavoro sempre più flessibili, lavoro straordinario a valanga, clima pesantissimo sul posto di lavoro e poi i cambi di cooperativa come fossero matrioske e cambi di contratto sempre più punitivi. E sono partite le proteste che ancora continuano. Del caso ha parlato nei giorni scorsi la trasmissione Report e subito dopo la cooperativa esistente quel giorno è stata chiusa. Nel corso delle proteste naturalmente sono scomparsi oltre 50 posti di lavoro, padri di famiglia e giovani al primo impiego colpevoli di essere stati in prima linea.

LE DENUNCE DEI COBAS
“Abbiamo presentato  esposti alla Asl, alla Guardia di Finanza, ed a breve porteremo il libro di questa storia vergognosa all’attenzione della Procura della Repubblica: il dossier è quasi concluso - racconta Domenico Teramo dell’esecutivo nazionale  dei Cobas - e cosi spero si possa fare giustizia sia per i lavoratori licenziati sia per quelli che resistono”. Una percorso ad ostacoli per recuperare dignità e rispetto.

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