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Roma
Omicidio Sacchi: no al rito abbreviato per Del Grosso, Pirino e De Propris

Per l'omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso con un colpo di pistola alla testa davanti al John Cabot pub in zona Appio, ci saranno due distinti processi dopo il no del giudice al rito abbreviato per Del Grosso, Pirino e De Propris.

 

Quello principale, che avrà inizio il 31 marzo prossimo davanti alla corte d'assise, vedrà sul banco degli imputati Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, i due ventenni di San Basilio autori materiali dell’omicidio, e poi Marcello De Propris, l'amico che consegnò ai due l'arma del delitto, il padre di quest’ultimo, Armando, accusato della detenzione della pistola, e Anastasia Kylemnyk, fidanzata della vittima, che risponde della violazione della legge sulla droga per il fallito acquisto di 15 kg di marijuana.

A parte, sarà processato dal gup in abbreviato (e quindi con lo sconto di pena pari a un terzo in caso di condanna), Giovanni Princi, amico di liceo di Luca, anche lui accusato della stessa imputazione attribuita ad Anastasia. Il giudice Pierluigi Balestrieri ha accolto martedì mattina la richiesta di rito alternativo avanzata da Princi, negandola invece a Del Grosso, Pirino, e ai due De Propris perché inammissibile. Il processo, a porte chiuse, nei confronti di Princi avrà inizio il 28 maggio prossimo.

Stando al capo di imputazione, Del Grosso (che fece fuoco contro Sacchi), Pirino e Marcello De Propris rispondono di concorso in omicidio e rapina (in relazione ai 70mila euro che erano contenuti nello zainetto di Anastasia), con l'aggravante della premeditazione. Del Grosso e Pirino, che assieme a Princi e alla baby sitter ucraina rispondono anche della violazione della legge sugli stupefacenti, sono accusati del possesso della mazza da baseball usata per aggredire Luca Sacchi e la sua fidanzata. Ad Armando De Propris, infine, è contestata la detenzione, oltre che dell'arma, anche di un kg di droga trovata in casa. Nel processo principale Anastasia, assistita dall'avvocato Giuseppe Cincioni, sarà presente nella duplice veste di imputata e parte civile. Il giudice Balestrieri ha ammesso la sua costituzione.

"All'udienza odierna - ha commentato il difensore di Anastasia - il giudice ha riconosciuto il ruolo di persona offesa della mia assistita nel presente giudizio, sebbene, incomprensibilmente, come tale non fosse stata indicata nel decreto di giudizio immediato".

I legali della famiglia Sacchi: "Primo passo verso giustizia"

"È stato compiuto un primo passo verso la giustizia. Abbiamo sempre sostenuto che chi commette crimini atroci non merita di essere premiato con lo sconto di pena e la decisione di oggi offre un minimo sollievo a tutta la famiglia Sacchi". Lo affermano gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice, legali della famiglia di Luca Sacchi.

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