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Roma
Ospedale Ostia, senza corrente e senza primario: 4 medici al Pronto Soccorso
Ospedale Ostia Pronto Soccorso

Pronto Soccorso ospedale Grassi di Ostia: domenica senza corrente per il sovraccarico dell'aria condizionata e pazienti trasferiti. Non solo: sempre al Pronto Soccorso il Primario non c'è: è stato sospeso per tre mesi dalla Asl.

Riepiloghiamo: un medico su tre è in ferie e il 15% degli ambulatori sono chiusi, cala del 56% l’attività negli ambulatori e nonostante questo preoccupante scenario c’è la Asl Rm3 che invece va in controtendenza.

Nel momento dl caos estivo sospeso il Primario

Il Direttore Generale Francesca Melito ha pensato bene che il reparto più critico dell'ospedale “Grassi” di Ostia, il Pronto Soccorso, che nel periodo estivo vede coincidere la quadruplicazione degli accessi con le legittime ferie del personale, potesse fare al meno del Primario. Si avete capito bene il Pronto Soccorso reparto già critico di se in tutti gli ospedali a seguito della carenza di personale, viene privato del suo primario, se poi si pensa che l’ospedale in questione è un’ospedale di mare qualcuno potrebbe pensare ad uno scherza. Ma purtroppo non è così il primario dell'ospedale di Ostia è stato sospeso per tre mesi a seguito di un provvedimento della commissione disciplina della ASL.

Turni massacranti per i medici

Non entriamo nel merito del provvedimento a quello ci penseranno i giudici amministrativi, ma non si capisce perché a pagarne le conseguenze debbano essere sempre i cittadini che saranno privati di un medico e costretti a tempi di attesa ancora più lunghi di quelli previsti per non parlare del personale medico costretto a turni ancora più massacranti.

Cercasi medici disperatamente

Se poi si pensa che l’Azienda ha da poco aperto un bando per il reperimento di personale medico di pronto soccorso per turni h 12 notturni e festivi che si aggiungono ai due medici che a breve si sposteranno nella ASLRM2 e ai circa 50 giorni di ferie arretrati del personale sanitario del pronto soccorso, non si riesce a comprendere la ratio di questo suicidio sanitario.

Sarebbe stato sufficiente un po’ di buon senso con una sanzione posticipata dopo i mesi critici estivi facendola partire dal mese di ottobre. Ma l’arroganza del potere non prevede ne l’ascolto ne tanto meno il buon senso. Speriamo che i sindacati e l’amministrazione regionale, che sembra siano già intervenuti, siano in grado di riportare un po’ di buon senso nelle scelte del Direttore Generale troppo presa da una “resa dei conti interna” che non dalla corretta gestione di un Ospedale pubblico al punto tale da non avere il minimo dubbio nel continuare a sacrificare il legittimo diritto alla salute di chi si reca al pronto soccorso del grasso pur di riuscire nella “sua” resa dei conti.

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