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Roma
Ostia Comune, Sabella cancella il sogno: "Mai, così lo ridiamo alla Mafia"

Alfonso Sabella, magistrato ed ex delagato alla legalità del Comune di Roma affonda la speranza degli scissionisti- autonomisti di trasformare Ostia in un Comune: “Ostia comune autonomo? E' stato il primo Municipio in Italia ad essere sciolto per mafia. Figuriamoci cosa sarebbe successo fosse stato un comune autonomo”.

E continua “Oggi i cittadini romani sono gli unici che per andare al mare devono pagare il pizzo. Sono preoccupato dal fatto che Ostia possa diventare un ente autonomo dal Comune di Roma. Tutto questo finirebbe per portare nelle mani di pochi Ostia, ovvero persone che ancora oggi fanno il bello e il cattivo tempo. Mi riferisco soprattutto ai titolari delle concessioni degli stabilimenti balneari. Temo, e lo dico da cittadino romano, che se Ostia venisse lasciata fuori dal controllo del Campidoglio sarebbe ancora peggio”.

E Sabella ripercorre la sua esperienza sul Lido: “A Ostia sono stato appena 4 mesi, dal 28 aprile al 27 agosto del 2015. Io ho cercato di fare tutto quello che altre amministrazione in passato ha ritenuto di non dover fare, ovvero dare un serio ripristino della legalità. Soprattutto riportare a Roma e quindi a tutta la Nazione il mare di Ostia, la sua grande ricchezza. Non so quanto convenga al nostro Paese che Roma perda il suo mare. Sono abbastanza preoccupato guardando la gestione di Ostia che, lo ricordo, gestiva autonomamente il mare rispetto al Comune di Roma. Oggi i cittadini romani sono gli unici che per andare al mare devono pagare, una cosa che non si può più tollerare. Roma sarebbe la grandissima capitale del Mediterraneo, è un tema di carattere nazionale. Perché Ostia non ha sistemi di ricezione alberghiera e strade adeguate?”

La soluzione quale dovrebbe essere?

“Da Roma dovrebbero essere stanziate risorse serissime per un rilancio turistico per Ostia, riportando legalità sul litorale. Sono preoccupato dal fatto che Ostia possa diventare un ente autonomo dal Comune di Roma. Tutto questo finirebbe per portare nelle mani di pochi Ostia, ovvero persone che ancora oggi fanno il bello e il cattivo tempo. Mi riferisco soprattutto ai titolari delle concessioni degli stabilimenti balneari. Ricordiamo che hanno costruito un muro lungo 8 chilometri che impedisce ai romani di accedere al loro mare, costringendoli a pagare il pizzo. Siamo a livelli di assoluta follia. Pensate ai turisti che arrivano a Roma per vedere i monumenti e che poi decidono di prolungare le vacanze al mare. Tutto questo non è possibile per volontà di pochi che si arricchiscono sfruttando una risorsa pubblica, ovvero quelle spiagge che gli abbiamo dato in concessione e che ancora hanno nonostante gli abusi edilizi commessi. Abusi edilizi ancora fermi negli uffici del Municipio, e che non potranno mai essere condonati, ma non si avviano ancora le procedure per la decadenza delle loro concessioni”.

Alfonso Sabella, magistrato ed ex Delagato alla legalità del Comune di roma, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

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