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Roma
Patto di ferro a Roma tra Pd e M5S: il Movimento in Giunta con Gualtieri

di Fabio Carosi

A Roma Pd e Cinque Stelle sempre più uniti: e l'acclamazione di Virginia Raggi a presidente della Commissione Expo 2030, è il penultimo tassello che porterà al compromesso storico post elezioni, tra gli sconfitti dell'M5S e i vincitori del Pd in versione “campo larghissimo”.

L'accordo di Governo nazionale e la riproposizione Pd-M5S alla Regione Lazio con l'esecutivo di Zingaretti che non dà più segni di scricchiolio, è pronto a diventare realtà anche al Comune di Roma, dove il botta e risposta dei giorni scorsi sull'eredità Raggi sostenuto dalla capogruppo Linda Meleo e dal consigliere Antonio De Santis, è apparso alla luce della nomina della Raggi, un tentativo di pressing ben riuscito.

L'ala di governo del 5 Stelle attende ora di vedere se la Raggi avrà margini di manovra sull'organizzazione dell'Expo 2030 e poi potrebbe consumare lo strappo cin i vari Ferrara e Diaco, fermi ancora al “Movimento di lotta”.

La battaglia interna al Movimento

Dunque, un avvicinamento lento ma inesorabile, che pone fine anche alla feroci discussioni interne con l'ala che fa capo all'assessore regionale Roberta Lombardi, ormai “omogenea” all'asse con il residente Zingaretti. E a Roma? Raggi, Meleo e Se Santis, i più “pesanti” in termini di consenso politico tra il Movimento, guidano di fatto questo avvicinamento con l'appoggio esterno di Giuseppe Conte. E qui l'affare si complica, perché il percorso di avvicinamento a Gualtieri è legato ad un passaggio a nord est: uno strappo o una scissione del Movimento e un rimpasto di Giunta che non potrebbe avvenire prima di giugno o luglio prossimo, pena un terremoto tra gli attuali assessori. Anche se – i bene informati lo dicono da giorni – il nome e cognome dell'agnello “sacrificale” sarebbe già in tasca al sindaco.

Dunque, la certezza dell'ingresso dei Cinque Stelle di governo nella Giunta Gualtieri è legato ad un risiko delicato complesso e delicato, funzione delle scelte nazionali e dei problemi di Giuseppe Conte. Nel frattempo l'M5S porta a casa una poltrona apparentemente di peso per la Raggi e l'elezione dovrebbe dividere ancora di più il Movimento come base essenziale per lo storico accordo.

In tribuna a fare il tifo per “il campo larghissimo” di Letta, Zingaretti e Gualtieri, gli assessori regionali Roberta Lombardi, Valentina Corrado, l'ex capogruppo M5S, Giuliano Pacetti e l'appoggio esterno di Giuseppe Conte.

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