Pitbull sbrana un cucciolo di cornacchia grigia, una rara specie protetta, al canile della Muratella. Insorgono le associazioni, con Animalisti Italiani, Enpa, Lav e Leidaa che in coro gridano: “Cosa ci faceva un cucciolo di cornacchia grigia, specie protetta, in un canile comunale?”.
Non è infatti noto il motivo per cui il volatile, dopo essere stato ritrovato sul territorio, sia stato detenuto da qualche settimana nella struttura.
Nella giornata di mercoledì il tragico epilogo: una volontaria si è avvicinata alla cornacchia insieme a un cane pitbull che ha sbranato l'uccellino. Così è finita la vita di Emma. Questo il nome che il personale del canile della Muratella aveva dato al piccolo volatile.Le associazioni giudicano la detenzione di un animale selvatico appartenente a una specie protetta all'interno del canile comunale un fatto inaudito e grave: “Gli animali selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato e a norma di legge è vietato detenerli e anche dargli del cibo. La procedura da seguire in casi di rinvenimento di piccoli di specie selvatiche, se privi di entrambi i genitori, prevede l’immediata consegna degli animali ai centri di recupero specializzati”.
“Perché – continuano ancora le associazioni – la piccola cornacchia non è stata portata al CRFS - Centro Recupero Fauna Selvatica LIPU di Roma o altro centro specializzato? È stata condannata a una morte annunciata dal comportamento censurabile di chi lavora nella struttura e di chi ne ha la responsabilità di gestione e controllo. Le associazioni animaliste chiedono al Comune di Roma di attivarsi senza indugio affinché sia fatta piena luce sulle dinamiche e sulle responsabilità che hanno portato prima alla detenzione e poi alla morte della piccola cornacchia”.
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