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Roma
Processo Cerroni: niente fretta ha 90 anni. Dal giudizio immediato al "rito lumaca"

di Valentina Renzopaoli

Finita la lunghissima pausa natalizia per il processo sulla gestione dei rifiuti di Roma, noto a tutti come processo Cerroni, giovedì 14 gennaio prima udienza dell'anno. L'ultima si era svolta lo scorso 10 dicembre. Praticamente una vita fa. E nulla fa pensare, almeno ad oggi, che l'andatura da lumaca degli ultimi tempi possa cambiare passo, tornando ai ritmi di una volta. Quando il Tribunale e il pubblico ministero, che aveva chiesto e ottenuto il giudizio immediato, avevano espresso chiaramente la volontà di un processo veloce per fare chiarezza su quella che era stata ipotizzata come un'associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. Un'accusa che coinvolge altri cinque imputati, oltre all'ex re di Malagrotta Manlio Cerroni.
Dopo diciotto mesi e trentatré tappe in aula le accuse però sembrano traballare, insieme alle testimonianze di coloro che venivano considerati i testi chiave: tra tutti il grande accusatore Fabio Altissimi, titolare della Rida Ambiente e l'ex dirigente dell'Area rifiuti della Regione Lazio, Riccardo Ascenzo. Così come la volontà di fare presto: il mese di gennaio è già trascorso per metà e quello di febbraio verrà in gran parte sprecato a causa di un impedimento del pm Alberto Galanti, annunciato già da tempo, che lo porterà lontano dall'aula per alcune settimane. E così, molti capi di accusa rischiano di cadere in prescrizione a partire dalla prossima primavera, come quello di truffa. Il principale, attorno a cui ruotano molti degli elementi dell'intera inchiesta.
Intanto giovedì torna ancora l'ormai notissimo maresciallo dei carabinieri del Nucleo Tutela Ambiente Massimo Lelli, per la sesta volta consecutiva sul banco dei testimoni per ricostruire l'iter delle operazioni investigative e dei relativi dati emersi, confluiti nell'informativa del 27 dicembre 2010: un fascicolo da 1200 pagine con centinaia di telefonate e conversazioni intercettate. L'esame del pm dovrebbe finalmente concludersi per dare successivamente spazio al controesame delle difese.

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