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Roma
Pronto soccorso: curati senza essere malati. L'Inps non riceve il certificato

di Luca Benigni

Gli ospedali sempre più spesso non rilasciano il certificato di malattia e questo brucia giorni di ferie a pazienti che lavorano nel settore pubblico e in quello privato.

Il fenomeno che riguarda soprattutto la permanenza nei pronto soccorso ma spesso non si certifica anche per i ricoveri in day hospital o per esami specialistici, ha assunto dimensioni tali da costringere  Maria Corongiu, il segretario della Fimmg Lazio il maggiore sindacato dei medici di medicina generale, a segnalare la situazione di vera e propria emergenza ai vertici della Regione Lazio denunciando un disservizio che crea danni ai lavoratori.

Scrive il segretario della Fimmg Lazio: “Purtroppo ​pervengono alla nostra organizzazione molte segnalazioni di iscritti in merito al mancato rilascio di certificazione telematica di malattia da parte del sistema ospedaliero nonché l’inesistenza o quasi ​della prescrizione essa sia cartacea, elettronica o dematerializzata, presso le strutture sanitarie. Nel merito della certificazione di malattia la questione appare grave perché espone il lavoratore al non riconoscimento del periodo di malattia, come giustamente sottolinea l'Inps”. Ma c’è di più: la mancata osservanza di una norma della legge Brunetta, induce conflittualità con i pazienti che per salvare i giorni di ferie richiedono al Medico di famiglia una certificazione praticamente al buio, “ed è una cosa impossibile da effettuare perché contro legge”, sottolinea Corongiu.

L'Inps, proprio di recente ha di recente emanato  una circolare, la 1074 del 9 marzo 2018, con le istruzioni operative circa la permanenza prolungata di pazienti presso le Unità operative di Pronto Soccorso e relativa certificazione. La lettera è stata inviata alla direzione personale dell’assessorato alla Sanità ma ad oggi non risultano provvedimenti per rimuovere la criticità segnalata.

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