Qualità dei servizi pubblici: Roma fa schifo. E' trend negativo da 2012
L'Agenzia per il controllo dei servizi pubblici di Roma scopre “l'acqua calda”
La percezione dei romani rispetto alla soddisfazione per la qualità di vita e dei servizi pubblici nella Capitale è peggiorata. Il voto medio dato è di 5,12 punti, su una base massima di 10, ed è leggermente al di sotto di quello dell'anno precedente pari a 5,24.
A confermarlo è l'esito dell'indagine, giunta alla nona edizione, dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, presentata in Campidoglio, e che consolida l'andamento discendente, registrato a partire dal 2012, nel giudizio che danno i romani sui servizi e qualità della vita in città.
La percentuale di coloro che hanno dichiarato di essere poco soddisfatti, con un voto dal 5 in giù, ha superato per la prima volta la metà degli intervistati (52%). I più insoddisfatti sono i residenti delle zone A e D, rispettivamente centro storico e quartieri all'interno dell'anello ferroviario, mentre all'interno della zona B, quartieri tra l'anello ferroviario e fascia verde, è possibile riscontrare giudizi un po' meno negativi. I voti peggiori, nell'ambito dei servizi sono stati dati alla pulizia stradale che si assesta su una media di 3,3 e alla raccolta dei rifiuti che raggiunge 4,2. Sempre in fondo al gradimento dei 2000 residenti intervistati troviamo i trasporti: 4,5 è il voto che i romani danno al trasporto di superficie (bus e tram) mentre 5,5 e quello dato alle linee metropolitane.
Hanno ottenuto la sufficienza l'illuminazione pubblica che si assesta su 6,2, servizi sociali con 6,5 punti e i servizi culturali che incassano un voto medio di 7,6 con punte d'eccellenza per il Palaexpo (8) e l'Auditorium (7,9). Nonostante il dato positivo, superiore alla sufficienza, ottenuto il giudizio sui servizi culturali è in flessione rispetto agli anni precedenti così come quello sulle linee metropolitane. Il servizio taxi è invece l'unico che nei nove anni di monitoraggio ha rilevato un continuo miglioramento, mentre è diminuito il gradimento del servizio idrico e cimiteriale. "Sulla base della valutazione dei servizi, del livello di correlazione tra il giudizio sulla qualità della vita e in considerazione dell'intensità di utilizzo, emerge come alcuni servizi vengano percepiti da tutti i romani in una situazione di estrema criticità - ha spiegato Marco Penna, presidente vicario dell'Agenzia - igiene urbana e trasporto di superficie sono percepiti come servizi che necessitano di un intervento non più differibile. In particolare il punteggio attribuito alla pulizia, 3,3 è il più basso mai rilevato nella Capitale e dimostra come si sia superato ogni limite di sopportabilità anche in considerazione del fatto che la Tari a Roma è tra le più alte d'Italia".
Tra le proposte suggerite da Penna affinché si possa invertire il trend negativo "politiche sanzionatorie più stringenti e modifiche dei contratti di servizio con le partecipate". A tal proposito l'assessore alle Attività produttive di Roma Adriano Meloni, intervenuto alla presentazione dei dati, ha spiegato: "Le condizioni in cui è ridotta Roma sono scandalose. Stiamo predisponendo un tavolo che possa coinvolgere sia l'agenzia che le associazioni e i cittadini. Stiamo dialogando con gli assessori competenti per migliorare i contratti di servizio. Le precedenti amministrazioni non hanno dato il buon esempio, siamo stati eletti soprattutto per questo e stiamo lavorando h24. Ma chiediamo anche ai cittadini di starci dietro e aiutarci: tutti insieme riusciremo ad invertire questa tendenza". Mentre il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito ha sottolineato: "Un lavoro come questo dà indicazioni importanti sulla valutazione dei cittadini e rafforza la volontà della forza politica che rappresento di ridare voce ai cittadini. Permette di capire dove e in quali servizi sia necessario andare ad intervenire. È necessaria in primis la revisione dei contratti di servizio e poi un controllo vero sulle attività espletate da questi soggetti". L'indagine è stata effettuata su un campione di 2000 persone, distribuite nelle 5 aree individuate per un totale di 400 interviste in ciascuna zona, svolte telefonicamente tra il primo giugno e il 26 luglio 2016.