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Roma
Ragazzi pazzi per l'alcol. Ubriachi di continuo, ovunque e sempre più giovani

Ragazzi pazzi per l'alcol. I giovani bevono sempre di più, in ogni situazione e con un età media in continua diminuzione; oltre la metà degli adolescenti ha bevuto il primo bicchiere tra gli 11 i 14 anni.

 

È il risultato del rapporto sull’Alcolismo in Italia che l'Eurispes, in collaborazione con Enpam, ha dedicato ad un tema complesso e delicato inesplorato da 30 anni. Il fenomeno è stato analizzato attraverso tre diversi sondaggi, ciascuno dei quali disegna un quadro completo e dettagliato, dal quale emerge, in particolar modo, di quanto si sia diffuso e radicato il consumo di alcol tra i giovani e di come si è modificata l’immagine del consumatore di alcol.

Secondo lo studio, che ha coinvolto giovani studenti, adolescenti, cittadini e medici, oltre la metà dei ragazzi tra gli 11 e i 19 anni ha infatti bevuto il primo bicchiere tra gli 11 e i 14 anni (52,8%), e la maggioranza netta degli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni beve alcolici: oltre la metà lo fa "qualche volta" (51,6%), mentre l'8,2% "spesso". In particolare, tra i 15-19enni la percentuale di chi beve "qualche volta" sale al 65% e solo 2 su 10 sono astemi.

La bevanda alcolica più consumata dai giovanissimi è la birra, seguono il vino, shottini e superalcolici. Il consumo è sempre più extracasalingo, indipendente dal pasto e legato a momenti di divertimento e allo "sballo": il 28,6% beve al pub, il 21,4% in discoteca, solo due su dieci bevono a tavola.

Il drink alcolico - osservano gli esperti - è considerato una sorta di "rito di passaggio sociale" che caratterizza la fine dell'infanzia. E il tradizionale divario tra i due sessi risulta oggi assai più contenuto rispetto al passato. Un terzo degli intervistati ha ammesso di aver giocato con gli amici a chi beve di più (33,1%) e una identica percentuale rivela di aver visto un amico o un conoscente riprendersi o farsi riprendere in video mentre beveva.
 

Ma nonostante la visione giovanile di drink come "rito di passaggio", l'alcol rimane le sostanza che miete più vittime in termini di dipendenza, rispetto a fumo, droghe sintetiche e cocaina: dal 2008 al 2017 in Italia sono stati 435mila i morti per malattie alcol-correlate, incidenti, omicidi esuicidi ad esso dovuti. Non solo. Oltre 6 italiani su 10 mettono l'alcol in relazione alla convivialità, al relax, al piacere e alla spensieratezza (63,4%); solo un quarto, al contrario, lo associa a concetti negativi, come la fuga dai problemi, la perdita di controllo e il pericolo (25,6%).

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