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Roma
Raggi, a Roma il bike sharing più caro d'Italia: bocciato. L'indagine da paura

Bike sharing mania, in Italia spopolano i servizi di noleggio a tempo delle biciclette ma non sempre riscuotono successo. Roma ne è l'emblema: Virginia Raggi, paladina e prima sostenitrice della “mobilità sostenibile”, in città offre il bike sharing più costoso d'Italia mandando su tutte le furie i romani.

 

Se da un lato il bike sharing è sicuramente uno tra gli strumenti di mobilità sostenibile più popolari, dall'altro non è così economico come si potrebbe pensare. Per questo motivo Altroconsumo ha condotto due indagini con lo scopo di analizzare i costi e la qualità del servizio offerto nelle maggiori città italiane.

Roma guida la classifica dei prezzi più alti. Altroconsumo ha messo a confronto otto principali città (Napoli e Bari non hanno il bike sharing) rilevando nel mese di maggio le tariffe dei maggiori operatori ipotizzando un uso del servizio per due volte a settimana per 10 minuti, applicando poi questo tempo di utilizzo a due scenari: l'abbonamento annuale e l'uso saltuario a consumo. Nel caso di utilizzo assiduo, gli abbonamenti, soprattutto quelli annuali, risultano particolarmente convenienti. Roma vince la maglia nera: Jump non prevede un abbonamento annuale ma solo settimanale, quindi usato due volte la settimana per dieci minuti viene a costare per 40 settimane ben 200 euro. Per l’uso saltuario, invece, la formula più conveniente è quella di Mobike, presente a Milano, a Bologna e a Firenze. A Genova Mobike è un bike sharing pubblico, con una tariffa a consumo di 50 centesimi per 20 minuti, che si pagano ugualmente anche se si usa la bici per dieci minuti. È la tariffa a consumo più alta. In generale, se si utilizza con molta frequenza il bike sharing conviene sempre fare l'abbonamento, sempre se possibile.

bike sharing indagine 1
 

Analizzando invece la qualità dei servizi offerti, solo Genova fa peggio di Roma: la città della lanterna si piazza al primo posto di questa “speciale” classifica con l'82% dei cittadini insoddisfatti, seguita dalla Capitale con il 67%. Le criticità emerse sono diverse ma la principale risulta la condizione in cui i ciclisti si trovano a pedalare: traffico, cattive condizioni del manto stradale, poche piste ciclabili e inquinamento. solamente a Milano, Bologna e Firenze si supera la sufficienza.

bike sharing indagine 2
 

Gli aspetti da migliorare

Interpellati sulle migliorie da apportare in città per facilitare la mobilità sulle due ruote a pedali, gli intervistati hanno chiesto più interventi urbanistici di messa in sicurezza, ad esempio degli incroci stradali, ma anche le zone a velocità limitata a 30 km all'ora, alcune modifiche del codice della strada come la possibilità di percorrere contromano le strade in senso unico. Secondo Altrocunsumo “l'invito ai cittadini, dopo il lockdown per il Coronavirus, di scegliere una mobilità sostenibile, privilegiando lo spostamento in bici o monopattino, deve prevedere un piano per diminuire le auto in circolazione e altri interventi per rendere le strade più sicure e meno inquinate. Solo in questo modo si incentiva l'uso della bici anche per coprire ad esempio una distanza media di 5 km per raggiungere il lavoro”.

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