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Roma
Raggi stressata come Berlusconi. “La politica abbatte i confini della privacy”

di Sofia Gorgoni

Virginia Raggi è sotto stress. Proprio come lo fu Silvio Berlusconi, perché la vita politica non è facile da gestire.



La pressione mediatica e la mancanza di divisione netta tra sfera pubblica e privata spesso creano situazioni di forte stress e qualche volta la tensione sfugge al controllo. Uno degli ultimi esempi è il caso di Virginia Raggi, interrogata per 8 ore in merito a una vicenda che la vedrebbe coinvolta in alcune polizze, vive un periodo in cui è assediata dai media. Ma gli esempi di politici italiani, interessati da qualche fatto privato che desta imbarazzo sul piano politico e personale, sono innumerevoli. Tra i più noti, sul piano anche internazionale, c'è Silvio Berlusconi, ripreso dai media di tutto il mondo per alcuni episodi che coinvolgevano la sfera pubblica e privata.

Riguardo a questo tema, la professoressa Silvia Mazzoni, docente di Psicologa dinamica all'Università La Sapienza di Roma, spiega: “Ciascuno di noi ha l'esigenza di mettere dei confini, un esempio banale è quando chiudiamo la porta del bagno nel momento in cui vogliamo regolare nel nostre funzioni fisiologiche; noi cerchiamo di avere un confine permeabile, alcuni invece ce l'hanno rigidissimo, ma un confine tra il nostro io e il mondo esterno ci deve essere, anche se non è sempre così definito: in coppia, ad esempio, il nostro 'io' diventa 'noi', perché con un partner si allargano moltissimo le maglie dei questo confine. Non c'è dubbio che chi fa politica potenzialmente espone a degli attacchi pesanti questo confine”.
La psicologa spiega che “in passato era più facile mantenere questo confine, lo scandalo era raro ed erano minori i mezzi. Non esisteva la rete e i paparazzi si interessavano più ai gossip che riguardavano gli attori, il politico era visto come una figura rigorosa che sapeva salvaguardare i propri confini. Un involuzione che non riguarda i mass-media, ma le personalità che oggi operano nella spera politica”.
Sottolinea la docente: “per l'equilibrio psichico di una persona, proprio per poter raffrontare le situazioni di forte stress, questo confine è necessario, la garanzia di questo confine permette anche di affrontare situazioni in cui ci sono delle variazioni”.

Uno degli esempi che riguardano la persona è: “Apro il confine perché ho una storia d'amore, faccio entrare nel mio mondo privato una persona specifica, quindi - spiega la psicologa - c'è l'esperienza dell'intimità; lo irrigidisco, invece, ancor di più se mi devo difendere da un pericolo”. Quando un individuo, come nel caso dei personaggi pubblici “non può avere la percezione di un confine, si trova ad essere anche più fragile nel momento in cui accade qualcosa”.
“Un'altra riflessione - continua la docente - riguarda la declinazione della stessa parola "stress": nell'arco delle nostre settimane di vita siamo predisposti ad adattarci ad eventi stressanti, in psichiatria sono stati persino elencati i life events che possono produrre situazioni di stress, tra i quali c'è persino il trasloco”. “Quando si parla di evento stressante, di solito osserviamo una curva dello stress che è caratterizzata da un innalzamento, da un plateau e da una risoluzione, questo processo può essere affrontato tranquillamente, mi sembra, invece, che i politici attuali siano esposti a un accumulo di eventi. Ad esempio la campagna elettorale non è più legata ad un evento circoscritto in un periodo, ma ormai racchiude una serie di fasi che li fa sentire continuamente in campagna elettorale; quindi, da quello che si evince dai messi media, c'è un continuo bombardamento e questo è molto difficile da gestire”.

Sulla differente natura dei conflitti che possono riguardare un contenuto specifico o un attacco sul piano personale, la psicologa sottolinea: “ogni conflitto è un potenziale attacco al sé, è quindi un fattore stressante. I conflitti, normalmente, sono generati sui contenuti, mettiamo caso una contrattazione sindacale: tutti intorno al tavolo, il conflitto riguarda un documento da approvare. Questo tipo di conflitto provoca stress, ma può essere gestito con una certa facilità, soprattutto per chi sceglie questo lavoro, mentre ci sono conflitti affrontati in modo disfunzionale che prevedono l'attacco alla persona, quello è molto più difficile. Questo vale sia se stiamo parlando di conflitti di coppia, sia di conflitti intergenerazionali che di conflitti politici”. Sui contenuti subentra la dialettica e “c'è tutta la dimensione cognitiva messa in gioco, invece se durante un conflitto sui contenuti vengo attaccata sul mio sé, c'è subito un'implicazione emozionale» che potrebbe portare anche gravi risvolti sul piano della salute”.

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