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Roma
Real Bodies, rubano un dito a un cadavere: macabro souvenir della mostra

Erano già spariti peli pubici, pezzi di unghie e una scaglia di placenta: ora tra i macabri souvenir della mostra Real Bodies si aggiunge anche il dito di un piede di uno dei cadaveri esposti.

 

A lanciare l'allarme gli organizzatori della mostra scientifica del Guido Reni District. A venire vandalizzata, è stata l'opera d'arte plastinata del valore di 90 mila euro intitolata “Il Pensatore” che si trova nella sezione dedicata al sistema nervoso. Sono stati gli steward dell'allestimento romano ad accorgersi del danno provocato da uno dei visitatori durante i sopralluoghi effettuati all'ora di chiusura. Il ladro non è riuscito a portare a segno il colpo, ma ha danneggiato gravemente il cadavere esposto.

Una banda che procura e vende feticci, o una setta che pratica riti con resti di salme, ha preso di mira la nostra mostra - hanno commentano gli organizzatori della società Venice Exhibition - sono tutti ammanchi che si potevano mettere a segno senza dare troppo nell'occhio, addirittura nel caso della falange di alluce bastava solo scollare il frammento già sezionato dalla base metallica dell'opera d'arte anatomica per portarsi via un macabro souvenir. Probabilmente in quest'ultimo caso il malintenzionato è stato disturbato da qualche imprevisto o dall'arrivo di qualcuno all'interno della sala, ed ha desistito”.

Un danno che costerà alla mostra circa 7 mila euro per il restauro del Pensatore e richiederà un lungo procedimento di plastinazione per annullare gli effetti della decomposizione dei tessuti biologici del corpo umano.

Il Pensatore è uno dei 40 corpi interi conservati all'interno dell'esposizione, che avendo finalità scientifiche di divulgazione, presenta al proprio pubblico dei veri cadaveri plastinati.

Oltre agli episodi di furto, gli steward della mostra hanno dovuto fare i conti coi turisti goliardici alle prese con foto dissacratorie dei cadaveri. Tra gli altri un giovane del Pigneto che si era fatto selfie toccando i corpi e “decorandoli” col proprio cappellino da baseball.

“Quando lo abbiamo fermato aveva appena messo occhiali da sole e cappellino da baseball al corpo plastinato del ciclista e si stava divertendo davanti agli amici a farsi selfie con il cadavere conciato in quella maniera - ricordano gli organizzatori - notato da altri visitatori che hanno avvisato il personale, è stato invitato a seguire la security in reception mentre il gruppo dei suoi amici continuava la visita”.

 

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