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Roma
Recovery plan, Conte fa all-in su Roma. Raggi beffata dalla mossa del premier

Virginia Raggi continua a chiedere poteri speciali per Roma, la sua città che punta a riconquistare alle prossime comunali, e dopo anni di richieste in suo soccorso arriva il premier Giuseppe Conte. Una mossa quella del capo di Governo che sembrerebbe rafforzare ulteriormente il rapporto tra i due, fatti di soli complimenti e niente bacchettate. Ma non sarà proprio così.

Intervistato alla Festa dell’Unità a Modena, il premier Conte ha sciolto alcune riserve sull'atteso Recovery plan. Su tutte quelli riguardo Roma e la consueta richiesta da parte del sindaco M5S di poteri speciali per la Capitale. “Con le forze politiche che sostengono questa maggioranza e magari anche con l’opposizione dobbiamo pensare ad uno statuto speciale per Roma. E’ la Capitale, è la nostra cartolina, gravata da tanti oneri. Dobbiamo mettere Roma nella condizione di poter migliorare”, ha detto Conte aggiungendo che “nel Recovery plan ci sarà un progetto significativo anche per Roma. Per Roma penseremo dei progetti rispettando caratteristiche storiche, culturali. La vogliamo più bella che mai”.

Raggi l'ultima volta due settimane fa, quando si vociferava di una possibile nomina di un sottosegretario per Roma, aveva ribadito la volontà di maggiori poteri per una tra le città più importanti d'Europa: “Servono i poteri al sindaco, quelli di Roma Capitale, i poteri speciali che hanno tutte le grandi Capitali internazionali, non chiediamo né di più né di meno – aveva detto a margine di una conferenza stampa –. Io i poteri speciali per il sindaco li chiedo ormai da 4 anni a tutti i governi che si sono succeduti. Se davvero questa è l'intenzione di qualche esponente del Pd che si riempie la bocca di queste parole ma poi quando è al governo e in Parlamento non fa nulla ci dessero la dimostrazione della loro volontà e iniziassero a lavorare. Siedono al Governo e hanno la maggioranza in parlamento, credo questo sia il momento giusto per farlo".

Inizialmente la mossa di Conte potrebbe-re sembrare un assist alla Raggi, un accontentare finalmente le sue richieste, ma non è per niente così. Il Recovery plan, come confermato dal ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola, sarà presentata come da cronoprogramma stabilito dall'Europa fra gennaio ed aprile 2021, in pratica ad un mese dal voto per il nuovo sindaco del Campidoglio. Raggi quindi potrebbe vedersi sfilar davanti la possibilità di utilizzare questi poteri speciali tanto richiesti, una beffa che non perdonerà al Governo dell'amico Conte. Raggi infatti, secondo l'ultimo sondaggio di affaritaliani.it e Termometropolitico.it, è poco sopra al 30% mentre il fronte del no è al 67%.

Servirebbe quindi un mezzo miracolo all'attuale sindaco per riconfermarsi contro le coalizioni di Centrodestra e Centrosinistra e sfruttare i poteri messi sul piatto dal Governo.

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