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Roma
Referendum, popolo delle Acli schierato per il Sì. “Fedeli al DNA riformista”

Referendum: a dieci giorni esatti dal voto del referendum costituzionale, scende in campo “l'esercito” delle Acli e si schiera per il Sì. Una realtà imponente che vale circa un milione di tesserati, cattolici praticanti e non, comunque vicini al mondo cattolico.

Caf, patronati, circoli sportivi, scuole di formazione: l'associazione gestisce un universo di servizi a contatto diretto con i cittadini.
La scelta del Sì non è una questione di “preferenza politica” ma di vocazione “riformista”. E la Alci di Roma si allinea sulla posizione delle Acli Nazionali che esprimono con convinzione la necessità di informazione per l'espressione di un voto consapevole e responsabile”.

Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia ha spiegato che  la scelta del Si non vuole “esprimere una preferenza politica, in quanto l'associazione è autonomamente schierata per il Bene Comune, ma per rimanere fedeli al DNA delle ACLI quale associazione popolare riformista".

"La nostra idea è che, sebbene ci siano dei punti imperfetti, questa è una riforma nel complesso positiva, che può dare al nostro Paese la spinta per ripartire. Non vengono inoltre toccati i punti cardine della Costituzioni, quelli inviolabili, ma aspetti che anche alcuni padri costituenti sapevano essere migliorabili", prosegue Borzì.
Dallo scorso giugno le Acli sono impegnate ad organizzare convegni e incontri per informare i cittadini attraverso il confronto tra le posizioni del Sì e quelle del No: circa duecento eventi in tutta Italia che hanno coinvolto 20mila persone.

"Quello che ci interessa, come movimento educativo e sociale è promuovere la partecipazione e la cittadinanza attiva. Il nostro intento, quindi, è quello di informare le persone per fornire loro degli strumenti tali da non farli cadere nella trappola di esprimere un parere politico, ma invitandoli a votare nel merito delle riforme, ognuno secondo la propria coscienza".

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