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Roma
Regionali Lazio, la follia Pd-M5S: uniti in Giunta ma nemici alle elezioni

Le elezioni regionali del Lazio passeranno alla storia come le più pazze del mondo: gli assessori Pd e Cinque Stelle, uniti nella Giunta in carica per l'ordinaria amministrazione, si ritrovano appena usciti dallo stanzone, come avversari temibili e determinati.

Un distorsione politica che meriterebbe dimissioni immediate da parte di un gruppo di parenti serpenti o amici nemici ma che nessuno osa firmare. Immaginate la scena: l'assessore alla Sanità, il Pd, Alessio D'Amato candidato alla successione di Zingaretti, porta in Giunta un provvedimento e gli assessori Valentina Corrado e Roberta Lombardi, esponenti di peso del Movimento votano a favore per evitare una crisi nella crisi e poi escono per studiare come “bruciare” lo stesso Pd di D'Amato alle urne il prossimo 12 e 13 dicembre. L'alibi è noto: “Si tratta di ordinaria amministrazione”.

All'inzio fu anatra zopa, poi venne la stampella M5S

E tutto per non lasciare la poltrona con la quale hanno salvato la Giunta Zingaretti sin dal primo giorno della sua elezione, quando era già chiaro che l'anatra zoppa o si trasformava in un campo largo, oppure avrebbe dovuto mandare a carte e quarantotto il risultato elettorale.

Dunque l'anomalia è storica e il Pd fa finta di niente. Così come la ignora persino il candidato del centrodestra, Francesco Rocca, al suo debutto in una conferenza stampa decisamente narcolettica e con poche idee sulla Regione Lazio, se non fosse per il mantra della Sanità da rifondare, quasi a far capire che lo scontro elettorale per il governo della seconda regione d'Italia, si combatterà sulle liste d'attesa e basta. Come se la recessione alle porte, il caro energia e le politiche sulle rinnovabili, il piano rifiuti da rifare ex novo per comprendere il Termovalorizzatore di Roma non esistessero. Invece di segnalare l'ennesima anomali politica proprio sull'inceneritore di Gualtieri, Rocca si è aggrappato – ed è scivolato – sui problemi di viabilità e sui pellegrini del Divino amore che dista circa 15 chilometri.

La marmellata elettorale stimolerà gli astenuti

Ma la vera incognita della marmellata elettorale che avrò come primo effetto quello di stimolare il partito degli astenuti, è rappresentato dai due assessori a 5 stelle, Corrado e Lombardi. Per loro si aprono due strade: chiudere con la politica perché incandidabili col Movimenti Cinque Stelle, oppure cambiare partito. Se per la Corrado, coordinatore regionale del Movimento e già in pista per la candidata presidente Donatella Bianchi, la seconda ipotesi è esclusa, per la Lombardi sarebbe in corso un corteggiamento.

I Cinque Stelle preparano le Regionarie

Sempre sul fronte M5S, nelle prossime ore verrà ufficializzata la data delle Regionarie, le consultazioni che serviranno per la redazione delle liste. C'è tempo sino al prossimo 12 gennaio.

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