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Roma
Rifiuti, apocalisse immondizia: lo sciopero di Ama fa tremare i romani

Apocalisse rifiuti, venerdì di sciopero per i lavoratori Ama. Lo stop della raccolta fa tremare i romani, nuova emergenza immondizia all'orizzonte.


 

Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel sul piede di guerra,"licenziamenti e crisi della raccolta" i lavoratori Ama scendono in piazza. Sul banco degli imputati dei sindacati l'appalto della differenziata porta a porta per le utenze non domestiche, affidato all’ATI costituita da Roma Multiservizi, Isam e Sea, che accusano: "si sta rivelando fallimentare". A detta delle aziende le utenze realmente coperte dal servizio sarebbero infatti la metà di quelle previste dal capitolato, con inevitabili conseguenze come un fatturato minore del previsto. "Le società hanno già ridotto il personale e adesso annunciano ulteriori licenziamenti e tagli sui mezzi - denunciano - Col risultato che Ama – già in pessime condizioni - si trova a coprire con proprie risorse un servizio affidato all’esterno".
 

“L’appalto avrebbe dovuto aumentare i livelli di raccolta differenziata e potenziare la forza lavoro – dichiarano Natale Di Cola, Marino Masucci e Massimo Cicco, Segretari generali di Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio – ma si è rivelato un flop. Prima la Sea, che non ha rinnovato i contratti di 19 lavoratori in somministrazione, poi il licenziamento collettivo di 36 lavoratori della Isam e la ricollocazione di 50 operatori di Roma Multiservizi. Ricollocazione a sua volta non priva di incertezze, perché anche le altre commesse della società sono in scadenza. I lavoratori sono a rischio e Ama, i cui dipendenti sono in stato agitazione per le tantissime incognite che ancora gravano sul futuro della partecipata e rendono difficile l’ordinaria gestione dei servizi peggiorando le condizioni di lavoro, non affronta i problemi. È una delle tante criticità ormai insostenibili per un’azienda pubblica ancora senza vertici e in enormi difficoltà. Venerdì i lavoratori delle aziende in appalto sciopereranno e saranno in presidio al Campidoglio dalle 9 alle 13”.

“In questi mesi è stato impossibile avere un tavolo per provare a uscire da questa impasse e i lavoratori sono stati al centro di uno scaricabarile colpevole. Non c’è più tempo - concludono Di Cola, Masucci e Cicco – ed è intollerabile che di fronte ai disservizi e ai licenziamenti nessuno prenda in mano la situazione”.

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