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Roma
Rifiuti caos, allarme dell'M5S: arriva il commissario. Ama nelle mani di Acea

Emergenza rifiuti, il Movimento 5 Stelle dalla Regione Lazio lancia l'allarme: possibile arrivo di un commissario e l'acquisizione dell'Ama in Acea. Il sindaco di Roma Virginia Raggi è avvisato.

 

“Roma continua a versare in una situazione di allarmante crisi nella gestione dei rifiuti. Risulta infatti invivibile la quotidianità di interi quartieri, nonostante la capitale continui a gravitare sui territori limitrofi per il trattamento dei rifiuti urbani, fino a far credibilmente paventare l'istituzione del Commissariamento”. Lo scrive il presidente M5S della Commissione regionale Rifiuti, Marco Cacciatore, nella sua relazione finale dell'indagine conoscitiva sulla gestione dei rifiuti a Roma e alle attività di Ama svolta negli scorsi mesi dal parlamentino regionale del Lazio. Con queste parole Cacciatore, uomo vcino alla capogruppo M5S Roberta Lombardi, certifica il fallimento di Virginia Raggi nella gestione dell'emergenza rifiuti a Roma.

Il testo dell'indagine è stato approvato oggi dalla Commissione, unitamente ad una lunga e dettagliata integrazione redatta dal consigliere Pd Eugenio Patanè, con 8 voti a favore ed uno contrario: ad esprimere parere favorevole, oltre al presidente, sono stati i consiglieri Patanè, Minnucci, La Penna (tutti del Pd), Ciani (Centro solidale-DemoS), Cartaginese (FI) e Ghera (FdI); contraria Pernarella (M5s),

Nella relazione Cacciatore tocca anche il tasto bilanci di Ama. I conti della partecipata dei rifiuti del Campidoglio, e in particolare il bilancio 2017 ancora non approvato destano "moltissima preoccupazione", anche a seguito delle "dimissioni del Cda occorse martedì 1 ottobre 2019 e dalle incertezze che derivano". Cacciatore annota che "dai fatti di cronaca risulterebbe che a mandare in passivo il bilancio 2017 di Ama non sia stato né il servizio cimiteriale con i suoi 18 milioni di extracosti sommati a 42 di opere né i mancati introiti sulla riscossione Tari. Il progetto di bilancio 2017 chiuderebbe piuttosto in passivo per la svalutazione del Centro Carni, immobile del patrimonio Ama sul quale insisteva un progetto di riqualificazione valutato improbabile e che, quindi, farebbe crollare il valore del bene". Dopo una serie di valutazioni la relazione sottolinea che: "Risulterebbe non avere reale fondamento la vicenda dialettica, svolta per mesi, e raccontata in Commissione, che ha portato all'allontanamento del precedente CdA e stando alle note stampa anche del successivo a guida Melara".

Quindi Cacciatore conclude lanciando un allarme: "Tutte le parti hanno tranquillizzato sul fatto che Ama è e resterà pubblica, non siamo in grado di escludere, specie alla luce della DGC 52/2015 e dello scorporo o possibile esternalizzazione del servizio raccolta Rsu, che tale soluzione non possa coincidere con una sua acquisizione da parte di Acea, proprietaria dell'unico inceneritore della Regione Lazio a San Vittore". Perché, ad avviso del relatore pentastellato, "l'acquisizione di Ama da parte di Acea condizionerebbe fortemente le linee di sviluppo del sistema impiantistico nel Lazio, contraddicendo il piano rifiuti regionale adottato dalla giunta in merito alla riduzione dell'incenerimento".

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