Roma
Rifiuti Roma, il vescovo ausiliare Ambarus: “Rischiamo una giungla urbana”



"I romani ogni giorno fanno un corso di sopravvivenza". E alle Istituzioni: "Serve uno scatto di dignità"
Cinghiali, gabbiani sporcizia e incuria. I cittadini romani anestetizzati dal degrado generalizzato della città che vive nella sua bolla di indecenza. La situazione è grave e la Capitale rischia di diventare “una giungla urbana”. Lo dice il vescovo ausiliare di Roma, Benoni Ambarus, già direttore della Caritas diocesana.
Il degrado attuale è figlio di tanti genitori. A cominciare dall’incendio del tmb di Malagrotta che ha messo in ginocchio il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti della Capitale. Ma in parte anche dal comportamento dei cittadini che spesso pensano che il problema debba risolverlo qualcun altro, senza dare una mano concreta. "Il degrado ambientale, contro cui dovrebbe lottare assolutamente l'amministrazione, tutte le amministrazioni, tutte le istituzioni, a volte rischia di diventare un alibi per il singolo cittadino per il quale c'è sempre qualcun altro che deve fare qualcosa", spiega monsignor Ambarus a Vatican News.
Roma, il vescovo ausiliario sul Giubileo del 2025
E proprio alle istituzioni il vescovo chiede di fare "uno scatto di dignità a fare delle scelte che sappiano di futuro, non di tornata elettorale", soprattutto in vista del Giubileo che si terrà a Roma nel 2025. E a proposito del Giubileo: "Se l'amministrazione non troverà una soluzione davvero risolutiva alla questione dei rifiuti, ma come potremo arrivarci migliori?”, si chiede Ambaurs. “Io spero che l'attuale tentativo del sindaco, che mi sembra abbia fatto delle proposte ultimamente, possa anche andare in porto. Mi sembra che siano stati fatti tutti gli studi necessari per trovare una soluzione che sia attenta anche all'ambiente e così via. Sono d'accordo che dobbiamo arrivare migliori al Giubileo tutti quanti, come popolo romano e come Chiesa di Roma, perché chi arriva qui, il pellegrino, va accolto da qualcuno che abbia un volto concreto".
Ciò che preoccupa monsignor Ambarus è però - soptrattutto - il "degrado umano", vale a dire "una corrosione del livello umano e delle relazioni, della capacità di rendersi conto dell'altro e che si vede declinato nel degrado ambientale, in quello relativo al rispetto dei beni comuni, all'assumersi le proprie responsabilità e così via. E' molto preoccupante".
A Roma, aggiunge, si rischia la corrosione perché: "quando io devo lottare per la mia sopravvivenza personale, dentro il traffico a guadagnare un centimetro in più, dentro i mezzi pubblici per poter prendere la corsa perché quella successiva mi arriva tra mezz'ora o un'ora, quando devo lottare per la spesa al supermercato per le offerte più vantaggiose altrimenti non riesco a far quadrare i conti, lentamente c'è un'auto-concentrazione su di sé a discapito del concentrarsi sull'altro. E' questa la reazione all'interno della nostra città".