Roma
Rifiuti, Zingaretti avverte: “A Roma serve una discarica”. Ma l’M5S insorge
Il presidente della Regione Lazio spinge per l'autonomia di Roma: "Se non aumenta differenziata, sito indispensabile"
Roma al bivio, ultimatum della Regione al Comune: o si aumenta la raccolta differenziata, oppure la discarica di servizio sarà inevitabile. È questo, in sintesi, il commento del Governatore Zingaretti in seguito al nuovo Piano Rifiuti del Lazio per il periodo 2019-2025, che ha subito scatenato l'ira M5S.
"Noi abbiamo il dovere morale di indicare le soluzione più congrua e cioè che una città di 3 milioni di abitanti deve avere un sito dove far conferire non un rifiuto, ma materiale trattato che non è rifiuto". Questo il Zingaretti pensiero, che si augura di sbagliare ma che, alla luce di una differenziata praticamente ferma, non vede alternativa: "Io ho il dovere di dire che a trend e ritmi attuali e al fatto che ogni 20 giorni devo cercare un presidente di Regione che prenda i rifiuti di Roma". Insomma, nessuno vuole più l'immondizia di Roma e il tempo delle scelte scomode non sembra più rimandabile.
Immediata la replica dei 5 stelle, che da sempre si oppongono all’ipotesi di una discarica di servizio sul territorio di Roma. "No, caro Zingaretti. Una discarica a Roma non può e non deve essere fatta. I romani non meritano una nuova Malagrotta - scrive via Facebook Giuliano Pacetti, capogruppo pentastellato in consiglio comunale - Il Pd ha atteso sette anni per annunciare un Piano Regionale dei Rifiuti e oggi, dopo due sentenze del Tar che minacciavano il commissariamento della Regione Lazio guidata dai dem proprio per la loro inadempienza, ha proposto la realizzazione di nuove Malagrotta sul territorio della Capitale. È vergognoso".
Scendendo nel dettaglio proprio del nuovo Piano, troviammo l'intenzione di superare l’approccio dell’economia lineare in cui la produzione genera rifiuti che vanno trattati e smaltiti, per passare invece ad un’economia circolare che punta alla riduzione dei rifiuti e ad un recupero di materia. Dunque politiche attive e nuovi investimenti che nelle intenzioni della regione permetteranno di favorire la riduzione della produzione di rifiuti e la sviluppo dell’economia circolare. Dall’introduzione della tariffa puntuale, secondo il principio “che meno si inquina e meno si paga”, ai contributi per la creazione di isole ecologiche e centri di compostaggio nei Comuni del Lazio, che negli ultimi sei anni hanno già ricevuto oltre 87 milioni di euro dalla Regione. Dalla riduzione degli imballaggi al contrasto del consumo della plastica monouso. Dalla promozione dei centri per il riuso alla realizzazione dell’innovativo compound industriale di Colleferro, dove verranno trattati gli scarti dei Tmb con processi di lavorazione a freddo, permettendo il recupero di materie prime secondarie, senza alcun impatto ambientale, che potranno essere rimesse sul mercato.
Il nuovo Piano Rifiuti regionale, inoltre, punta al riequilibrio territoriale degli impianti e all’autosufficienza del Lazio nella chiusura del ciclo dei rifiuti. Sono previsti cinque ambiti territoriali ottimali, uno per ogni provincia. Per garantire però un concreto e doveroso equilibrio impiantistico è necessario definire un sub-ambito di Roma Capitale, nel quale prevedere l’autosufficienza impiantistica per lo smaltimento.
Sulla necessità di una discarica di servizio a Roma, il Presidente Zingaretti è stato chiaro: "Spero che ci sbagliamo noi. Noi facciamo delle valutazioni, se Roma raggiunge livelli di differenziata tali e gestione rifiuti tali per cui la discarica non servirà, io sarò contento di essermi sbagliato, ma io ho il dovere di dire che a trend e ritmi attuali e al fatto che ogni 20 giorni devo cercare un presidente di Regione che prenda i rifiuti di Roma, noi abbiamo il dovere morale di indicare le soluzione più congrua e cioè che una città di 3 milioni di abitanti deve avere un sito dove far conferire non un rifiuto, ma materiale trattato che non è rifiuto. Lo dico con spirito di collaborazione - ha aggiunto - e se creiamo mostri fra noi è evidente che i cittadini abbiano paura. Noi pensiamo che ci sia bisogno di questo sito, se invece si dimostrerà il contrario ne prenderemo atto con immensa felicità. Noi non siamo quelli che vogliono imporre qualcosa a qualcuno".
La città di Roma registra, al momento, una raccolta differenziata al 44,5%, per la prima volta inferiore alla media della raccolta differenziata del Lazio, che ha raggiunto il 45,5%, mentre produce il 60% dei rifiuti dell'intero territorio regionale e smaltisce il 100% di quelli indifferenziati trattati in impianti fuori dai confini comunali. Un peso gravato finora sulle altre comunità del Lazio, che hanno fornito un prezioso supporto al sistema di trattamento e smaltimento dei rifiuti della Capitale.
Sulla scorta della delibera regionale sulla Qualità dell’Aria, la Giunta ha già deciso la dismissione del termovalorizzatore di Colleferro, assegnando a “LazioAmbiente” la progettazione di un nuovo presidio industriale, in cui sarà possibile eseguire processi di lavorazione senza alcuna combustione per estrarre materie dai rifiuti in uscita dai Tmb. “LazioAmbiente” è chiamata a progettare il nuovo compound, in collaborazione con Università e Istituti di ricerca, mutuando le migliori esperienze già consolidate in diverse capitali europee, ma introducendo anche tecnologie di ultima generazione. Il progetto diverrà il fulcro del Piano industriale di “LazioAmbiente”, che potrà così essere ceduta dalla Regione e messa sul mercato, come prevede la legge Madia. Obiettivi strategici per la cessione delle azioni di “LazioAmbiente spa” detenute dalla Regione Lazio saranno la salvaguardia dei livelli occupazionali, l'equilibrio economico-finanziario della società, la protezione del “know how” e degli asset industriali e la condivisione del processo con Enti e Istituzioni interessate. Il nuovo complesso vedrà la luce nel 2021. Il Piano rifiuti regionale mira a raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025. Nei prossimi mesi verranno investite ulteriori risorse per sostenere i Comuni nell'applicazione della Tarip, nella creazione di isole ecologiche e di centri di compostaggio. Saranno promosse agevolazioni per imprese e Comuni che riducono la produzione di rifiuti, verrà favorita la realizzazione di centri per il riuso, oltre ad una serie di misure e di iniziative per tutte le tipologie di rifiuti. Rafforzamento delle attività di controllo e vigilanza sugli impianti per contrastare illeciti ambientali e infiltrazioni mafiose. Sostegno della Regione per la realizzazione di impianti pubblici. Al termine dell'evento saranno premiati come comuni più virtuosi Canale Monterano, Castelnuovo di Porto e Capranica per i risultati raggiunti nella crescita della raccolta differenziata e quelli di Colle San Magno e di Genzano di Roma per aver contribuito all'obiettivo plastic free.
Il presidente Zingaretti si è detto certo di poter portare la differenziata al 70% nella regione con questo Piano: “Si può arrivare al 70%. Noi siamo partiti sei anni fa dal 22% e oggi siamo al 45%. Grazie ai cittadini di tanti comuni, ai sindaci, alla regione che ha messo molti milioni, abbiamo già raggiunto un bellissimo risultato. Oggi lanciamo la sfida al 70 % entro il 2025. Penso sia un obiettivo credibile, in questi anni abbiamo avuto un incremento straordinario".