#Rifiutiamoci: il Pd presenta la ricetta realizzabile ricominciando da Ama - Affaritaliani.it

Roma

#Rifiutiamoci: il Pd presenta la ricetta realizzabile ricominciando da Ama

Il 14 giugno il Pd svolgerà una giornata dedicata al tema dei rifiuti su 4 momenti chiave: ascolto, approfondimento, confronto e sintesi che coinvolgerà il mondo accademico, il mondo del lavoro, esperti, associazioni e cittadini.

#Rifiutiamoci, basta inerzia M5s è il titolo dell'iniziativa dalla capogruppo capitolina del Pd, Michela Di Biase, dalla deputata Pd e membro della commissione parlamentare ecomafie, Stella Bianchi, dal responsabile del forum Ambiente del Pd, Athos De Luca, e le consigliere capitoline Pd, Ilaria Piccolo, Valeria Baglio e Giulia Tempesta.
Obiettivo è proporre una visione diversa da quella dell'attuale amministrazione capitolina in materia di gestione dei rifiuti, operando nel senso di "garantire l'autonomia di Ama e di garantire che la città non sia di nuovo sotto il ricatto dei privati" ha spiegato Baglio.
"Dopo l'emergenza drammatica che ha investito la Capitale sul tema dei rifiuti, noi abbiamo intrapreso un'azione insieme alla cittadinanza per porre l'accento sulle gravissime mancanze dell'amministrazione M5s, con le magliette gialle che sono diventate ormai un appuntamento ricorrente, e per questo abbiamo sentito la necessità di raccontarvi il nuovo piano industriale di Ama licenziato dal management e dalla Giunta - ha spiegato Di Biase - Al di là degli spot elettorali non abbiamo visto azioni concrete e incisive ma solo una grandissima improvvisazione e due cambi di assessori, con a monte una importante battaglia del Pd che per primo aveva evidenziato le anomalie su Muraro e sulla gestione della partita Ama; ora c'è un nuovo assessore che mi pare però non migliori rispetto alle chiacchiere da campagna elettorale a cui ormai siamo abituati. Non c'è niente di concreto, non abbiamo un piano industriale chiaro che ci dica come l'amministrazione intenda chiudere il ciclo dei rifiuti e su questo il Pd vuole accendere un riflettore: anche i cambi di management non hanno fatto altro che determinare una grande instabilità dell'azienda stessa, entrando spesso in contraddizione con i vertici precedenti, il che evidenzia come non ci sia alcuna strategia e visione politica".
"È sotto gli occhi di tutti l'estrema fragilità del ciclo dei rifiuti a Roma, dove è presente il rischio di un'emergenza vera dei rifiuti. Nella Capitale - ha spiegato Bianchi - c'è una criticità forte dovuta alla fragilità del ciclo e degli impianti tmb troppo vecchi. Roma rischia di entrare in emergenza. In 11 mesi di amministrazione M5s non solo non ci sono prove concrete di governo ma neanche nessuna speranza che stiano mettendo in sicurezza il ciclo dei rifiuti. Questa amministrazione ha presentato un piano dei sogni, senza fondamento. Secondo quel piano noi immaginiamo di diventare addirittura più bravi del target europeo, in meno di 9 anni, ma senza nessuna indicazione su come intendano raggiungere risultati superiori a quel target. Noi abbiamo un disperato bisogno di sapere quali impianti vogliono fare, dove vogliono farlo e in che tempi, perché qui hanno solo cancellato i propositi precedenti".
Nel documento di comparazione realizzato dal Pd in cui si paragona il piano industriale Ama varato con la Giunta Marino, e il piano varato dalla Giunta Raggi il 4 maggio scorso, emerge che a fronte di un obiettivo di 5 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti a Roma ogni giorno, con la Giunta precedente la differenziata è arrivata al 42%, e che lo stesso livello è stato raggiunto nel nuovo piano dopo un anno di amministrazione Raggi.
Ancora, spiega il documento, il piano del Pd prevedeva uno stanziamento di 328 milioni di investimenti per la realizzazione di ecodistretti, mentre nel piano M5s si ferma la realizzazione dell'ecodistretto di Rocca Cencia e si stanziano 111 milioni per il periodo 2017-2021 senza prevedere investimenti su impianti, uomini e mezzi, con l'obiettivo di ampliare la raccolta differenziata fino al 70%.
"Roma ha 4 Tmb, due gestiti da Ama e due di privati, insufficienti a trattare i rifiuti della Capitale" spiegano dal Pd.
110 tonnellate di rifiuti al giorno, circa 800 tonnellate a settimana, "vengono inviate su 4 treni dala Capitale verso i termovalorizzatori austriaci. Per ogni tonnellata di rifiuti inviata per il trattamento, l'Ama paga circa 139,81 euro, per un totale di circa 5 milioni senza le spese di trasporto - ha aggiunto De Luca - Portando i rifiuti fuori da Roma si crea un danno economico: gli introiti dell'indifferenziata vanno fuori, i rifiuti vengono regalati ai privati che ci guadagnano sopra".
"Noi abbiamo stanziato 300 milioni di euro durante la scorsa consiliatura per la realizzazione di nuovi impianti e miglioramenti dell'azienda, ora non solo c'è stato un taglio degli investimenti ma non c'è nessuna progettualità - ha continuato Di Biase - L'unica cosa concreta fatta è stato stralciare dal piano di Ama il tmb di Rocca Cencia. Quando Grillo parla del modello Barcellona non sa di che parla, perché quel modello prevede inceneritori, discariche e tmb, si riempie la bocca con il fare del comico e poi non sa che la sua amministrazione blocca proprio quel tmb, il primo dei quattro progettati della Giunta Marino, che avrebbe consentito la chiusura del ciclo dei rifiuti. Siamo alla pura improvvisazione".
Nel dettaglio rispetto ad Ama "nel piano Raggi l'autonomia industriale di Ama passa dal 20 al 29% quando nel precedente arrivava all'80% - ha sottolineato Bianchi - Significa che questo programma favorisce i privati di altre città d'Italia o anche di Roma. E non vorremmo pensare che dopo il monopolio di Cerroni rimettiamo la città nelle mani di un privato".
Bianchi ha poi aggiunto che il piano "continua a mandare i treni con i rifiuti in Austria fino al 2018, ma questa è una soluzione emergenziale: senza una programmazione degli impianti si rischia di scaricare solo il problema sugli altri facendolo pagare ai romani" e infine rispetto al Tmb Salario "è qualcosa di più di una promessa elettorale che non stanno rispettando - ha sottolineato Bianchi - perchè riguarda la salute delle persone che vivono lì: noi intendiamo sapere quando intendono chiuderlo".
"I cinque stelle sono vittime della disinformazione fatta sui rifiuti durante la campagna elettorale.
È chiaro che se hanno preso i voti dai residenti del Salario o di Rocca Cencia - ha continuato De Luca - a cui hanno promesso che avrebbero chiuso gli impianti, oggi si incartano perchè, per esempio, sul Tritovagliatore di Rocca Cencia, che è stato chiuso per richiesta dei cittadini, si crea per Ama un rischio di danno erariale: quel tritovagliatore fruttava 2 milioni di guadagno per Ama. Successivamente hanno pensato di spostare il tritovagliatore ad Ostia, ma ci sono state proteste anche lì e si sono fermati".
"Ad oggi Ama deve fare un salto industriale, ricavare risorse ed essere autonoma, altrimenti Roma tornerà al ricatto di Cerroni e dei privati. Se Ama non ha impianti non può fare strategie industriali. In più a giugno scade l'accordo per i camion che vanno in Austria con i rifiuti indifferenziati e ancora non ci sono le gare per l'affidamento successivo", ha concluso De Luca.