Roma
Riforma delle Riscossioni, scoppia il caos sulla dilazione in 120 rate: giallo sui requisiti




Prende piede la discussione tra gli addetti ai lavori di quali siano i requisiti per ottenere dalla Agenzia della Riscossione una dilazione fino a 120 rate
Nel caldo ferragostano prende piede la discussione tra gli addetti ai lavori di quali siano i requisiti per ottenere dalla Agenzia della Riscossione una dilazione fino a 120 rate. La riforma, varata a fine luglio, porta con se già l’anomalia e la stranezza della postdatazione.
Infatti le istanze e quant’altro sono disciplinate per gli anni a venire e non per quelle già in piedi.
La stranezza
Ma la stranezza ancor più grande, frutto di quei dirigenti del Ministero della Economia uniti al Manager della Agenzia delle entrate è la complicazione del dettato normativo per ottenere la dilazione. In Italia chiedere al Fisco di fare una norma facile, accessibile e di immediata lettura è cosa impossibile e forse questa sarebbe la madre di tutte le riforme che questo governo dovrebbe fare.
Giorgetti nel mirino
Difficile se a governare questa macchina infernale rimarrà Giorgetti lontano mille miglia dai buoni propositi che il buon Salvini si sgola a propagandare in giro per l’Italia. Ma è cosi difficile prevedere che sopra un certo importo si possa dilazionare a 120 rate? Cosi in modo automatico, con un semplice click sulla piattaforma. Perchè le rate , lo Stato mica te te le regala, gliele paghi ad interessi di mercato.
Dubbi sulla gestione
C’è una ipocrisia totale nella gestione della riscossione, attenta a non intaccare i privilegi che negli anni i dipendenti di questa Agenzia Statale hanno accumulato e di cui continuano a beneficiare. Una sorta di Anti Stato, che questo governo, ha deciso saggiamente di lasciare in mano ad un manager sfacciatamente targato Partito Democratico.