A- A+
Roma
Roma 2021, opposizioni senza un candidato: cercasi big da opporre alla Raggi

* di Giuliano Pacetti

I big che hanno preceduto Virginia Raggi Sindaca, hanno lasciato in dote alla città Capitale un bilancio sull’orlo del dissesto, società partecipate sul baratro del fallimento, servizi inesistenti, una macchina amministrativa ferma e una zona grigia dove insieme avevano convissuto la politica e il mondo di mezzo, le indagini giudiziarie e la corruzione, i beni pubblici per i quali si erano tollerate angherie e forme di esproprio.

Virginia Raggi e il Movimento 5 Stelle a Roma hanno avuto il coraggio di opporsi a tutto questo e di ridare a Roma una sua dignità, accogliente e antifascista. Una visione nuova di mobilità, un approccio diverso verso il rifiuto, una cura del verde coniugata con l’impegno di ogni cittadino, un modo diverso di stare tra la gente e con la gente. Un piano di assunzioni straordinario che ha già reso e renderà ancora più funzionale l’intera macchina amministrativa. Roma è sempre più illuminata e può guardare al futuro con orgoglio, resta una città aperta alle relazioni e aspetta poteri speciali che si addicono al ruolo di Capitale del Paese.

“Il Sindaco che verrà. La corsa per Roma che riguarda il mondo” (Campi) e “Tutti i poteri che servono per rilanciare la Capitale” (Balduzzi) aprono a riflessioni sulla prossima corsa elettorale. Gli articolisti de “Il Messaggero” si meravigliano per il fatto che nessun big della politica vuole mettersi in gioco per concorrere alla carica di Sindaco di Roma. A sinistra, al centro e a destra ognuno troverebbe una scusa, perché, se perdi la corsa a Roma, sei destinato all’oblio politico e se la governi rischi di fallire per mancanza di poteri adeguati.

È successo a Francesco Rutelli, che vide la sua carriera politica interrompersi definitivamente quando nel 2008 regalò a Gianni Alemanno la poltrona di primo cittadino di Roma. Stessa sorte toccò a Gianni Alemanno, andato nel dimenticatoio politico dopo aver perso la corsa del 2013 con Ignazio Marino, al quale andò ancora peggio, perché dopo 865 giorni di fiele fu cacciato con atto notarile dagli stessi che lo avevano eletto.

Che dire poi di Roberto Giachetti, sostenuto da Matteo Renzi e vincitore delle primarie sullo zingarettiano Roberto Morassut. A lui andò malissimo: dopo aver perso di brutto la corsa contro Virginia Raggi, fu anche sconfitto con il botto nella corsa a segretario del PD, uscendo doppiato da Maurizio Martina e quintuplicato da Nicola Zingaretti. Per Giorgia Meloni scattò invece la clausola di salvaguardia, candidata per il centrodestra ebbe la fortuna di non andare neanche al ballottaggio e, nei trascorsi 4 anni, la collega consigliera Capitolina si è tenuta ben distante dall’Aula Giulio Cesare. E ne resterà distante, perché Giorgia Meloni è furba e sa che tutto il sangue che sta succhiando a Matteo Salvini lo ripagherebbe con gli interessi nel caso di candidatura a sindaco; eletta o non eletta perderebbe partito e prospettive.

L’altro big è Matteo Salvini, che è in politica da quando aveva i pantaloncini corti e non si farà certo fregare definitivamente da Giorgia Meloni, la sovranista che vede di buon occhio l’autonomia di Veneto e Lombardia e strizza l’occhio a Zaia e Giorgetti. Ormai accerchiato e alla fine dell’esperienza del centrodestra, Matteo Salvini abbandona il Carroccio per una strada nazionale che non troverà mai e sono, quindi, ormai in tanti i dirigenti politici che scendono in corsa dal suo carro alla ricerca di un approdo più sicuro. Paradossale si dirà, ma l’ultima sua speranza è mettersi alle spalle il Papeete e guardare con occhio diverso al Movimento 5 Stelle.

I rumors, che si fanno sempre più insistenti, danno per scontata la discesa in campo per la Lega della senatrice palermitana Giulia Bongiorno. Anche lei una big, anche lei con qualche problemino però. Basterebbe pensare al violento attacco appena portato da Renato Brunetta, che dichiara apertamente la fine della politica egemonica di Salvini, che cannibalizza gruppi parlamentari e amministratori di Forza Italia. Non aiutano poi i cambi di squadra la senatrice Bongiorno, che divenne deputata con Alleanza Nazionale, che tentò la solitaria candidandosi Presidente della Regione Lazio nel 2013 ottenendo un assai modesto 4%, che seguì Gianfranco Fini nell’esperienza di Futuro per l’Italia, che pur non venendo eletta si candidò nel 2013 con la lista di Mario Monti per l’Italia, che nel 2018 venne eletta senatrice con la lista della Lega in Sicilia. E non l’aiuta neanche aver fatto il Ministro nel primo Governo Conte, un governo bollato da Giorgia Meloni come quello dell’incoerenza della Lega. E non l’aiuta ancora la difficoltà che avrebbe il commissario romano Maurizio Gasparri a sostenere una candidata di un partito che gli si è portato via il consigliere storico Davide Bordoni, lasciando Forza Italia senza rappresentanti in Assemblea Capitolina.

Il casting è aperto, avanti c’è posto.

* Giuliano Pacetti, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea Capitolina e Consigliere delegato dell’Area Metropolitana di Roma

 

Raggi-bis: partecipa al sondaggio di Affaritaliani.it e Termometropolitico.it

Iscriviti alla newsletter
Tags:
comunali romacomunali roma 2021elezioni romaelezioni roma 2021fratelli d'italiagiuliano pacettilegam5sm5s romamelonipdraggiraggi bissalvinivirginia raggi






Roma omaggia Renato Balestra, al tramonto esplode la magia del Blu Balestra

Roma omaggia Renato Balestra, al tramonto esplode la magia del Blu Balestra


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.