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Roma
Roma, 23 anni per un parcheggio: park Cornelia, si ricomincia tutto da capo

Succede solo a Roma: 23 anni per completare un parcheggio di scambio della linea metropolitana A e, dopo tanta attesa, ripartire da capo, senza che neanche una macchina ci sia mai entrata. E' la storia infinta del parking Cornelia, progettato agli inizi degli Anni 90, dal Consorzio Intermetro, un mostro al quale venne affidata la realizzazione del prolungamento della Metro A da Prati a via Battistini.

Erano gli anni rampanti del cemento, di calce&martello, dell'epopea socialista e degli arresti eccellenti, culminati con Tangentopoli. Ebbene a quasi un quarto di secolo di distanza dall'apertura del cantiere, il parcheggio automatizzato scavato nella pancia della circonvallazione Cornelie torna in auge nell'aula Giulio Cesare dove è stata approvato l'atto di impegno, avviato dall'ex assessore della Giunta Raggi, Linda Meleo, e presto verrà bandita una gara d'appalto per privati interessati a investire 5 mln di euro per recuperare 240 posti auto un un punto strategico della città.

Per un parcheggio 23 anni: la storia non è ancora finita

Una storia a lieto fine? Forse a metà, perché almeno una volta non è il pubblico, cioè i romani a pagare due volte il prezzo di un'opera inutile. Quel buco nella piazza, abbandonato definitivamente nel 2006 è una ferita nella città, quasi come le Vele di Calatrava. Solo che la storia del parking Cornelia non ha mai avuto mai un responsabile.

Per un parcheggio 23 anni: tutto ha avuto inizio nei meravigliosi anni 90

Come detto, il parcheggio totalmente automatizzato era parte integrante del progetto di prolungamento della linea A sino a Battistini, aperto con anni e anni di ritardo dall'impresa, prima per i ritardi nei lavori, poi per la fornitura dei treni. Il consorzio era l'Intermetro, ed è stato il primo caso di abdicazione delle funzioni pubbliche ad un privato, per l'occasione formato da Cogefar, Condotte, Breda Ferroviaria, Impresit, Marelli, Ansaldo, Firema e Fiat Ferroviaria. C'era chi metteva il cemento, chi i progetti, e chi come la Fiati riuscì a mettere in pancia all'opera il parcheggio del futuro: 240 posti completamente automatizzati che nel periodo sembravano un progetto degno della Nasa. Si lasciava l'auto all'ingresso e un sistema robotizzato di ascensori la prelevava e la calava nel sottosuolo. Orgoglio Fiat solo che non ha mai superato nessun collaudo. E non era solo un problema di progettazione, bensì di utilizzo: per parcheggiare l'auto occorrevano più o meno 11 minuti e altrettanto serviva per ritirarla. Bastavano 3 auto in attesa e l'operazione parcheggio poteva durare più o meno 30 minuti.

Per un parcheggio 23 anni: i faraoni sono stati più veloci

Azzoppata da uno scandalo senza precedenti e da una serie di arresti, Intermetro andò per aria e al Comune di Roma restò la patata bollente. Rutelli riuscì a far aprire in tempo per il Giubileo del 2000 il prolungamento della metropolitana (Inaugurata all'alba dell'1 gennaio 2000), ma non riuscì a sbrogliare la matassa del parking maledetto, Poi venne Veltroni e non se ne seppe più nulla, quindi Alemanno, Marino, Raggi e ora Gualtieri che se non altro incassa il lavoro dell'ex assessore Linda Meleo che ha trovato una strada: chi vuole il parcheggio in gestione deve farlo funzionare. E siamo al 2022, 23 anni dopo la fine del cantiere Cornelia.

Per un parcheggio 23 anni: su internet non c'è la storia

Poiché a Roma di certo non c'è nulla, appena verrà pubblicato il bando di gara, ripartirà il conto alla rovescia. Tra gara, eventuali ricorsi e lavori, si stima che ci vorranno almeno 4-5 anni per vedere la fine. Sommati ai 23 già passati, fa 28 anni. Senza tecnologia moderna, gli egiziani sono stati molto più veloci con le piramidi, il cui tempo di costrizione è stato stimato dagli esperti in circa 20 anni. A proposito, per chi volesse cercare in rete la storia del parcheggio, non la troverà. E' solo nei libri di storia di Roma, coperti dalla polvere.

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