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Roma
Roma avrà la città della Scienza. Via Guido Reni, missione Flaminio compiuta

di Giulio Pelonzi *

La settimana scorsa in Assemblea Capitolina è stata approvata la delibera per la riqualificazione dell'ex stabilimento militare di via Guido Reni. Nella prima versione della delibera di giunta presentata in commissione urbanistica per l'espressione del parere, la Città della Scienza era sparita. L'opera pubblica principale del piano di recupero è poi riapparsa nel testo votato in Assemblea Capitolina. Gioco di prestigio? No, un emendamento proposto dal Gruppo Pd Campidoglio.

Con la delibera n. 54 del 6 agosto 2014 a firma dell'assessore alla Trasformazione Urbana Giovanni Caudo, giunta Sindaco Marino, l'amministrazione capitolina avviava la riqualificazione del Piano di Recupero dell'ex "Stabilimento Militare Materiali Elettronici e di Precisione" di via Guido Reni. La delibera Caudo sul Nuovo Quartiere Flaminio stabiliva la riconversione del patrimonio edilizio esistente e individuava come opera pubblica principale la Città della Scienza.

Con la nuova delibera dell’Assessore Montuori si modifica il progetto originario che voleva il Museo della Scienza al centro del piano di recupero, un progetto prestigioso e un servizio culturale urbano altamente specializzato con un ruolo aggregativo per la comunità cittadina e per tutto il territorio. Abbiamo denunciato in Commissione Urbanistica che il nuovo Masterplan riveste solamente ed esclusivamente natura di documento di indirizzo e rimanda ad una procedura di evidenza pubblica concorsuale di iniziativa di Roma Capitale per l'area che, per cessione, diventerà pubblica.

Opere pubbliche e private realizzate contemporaneamente, questa è la nostra linea, così dopo una seconda commissione urbanistica è stato rideterminato lo “Science Center” tramite un emendamento a firma Pelonzi Pd e Iorio 5 Stelle, nella seduta dell’Assemblea Capitolina che ha approvato la nuova delibera.

Abbiamo presentato emendamenti e ordini del giorno e ottenuto l’approvazione dell’odg più importante che chiedeva di valutare ed inserire in delibera le proposte del II Municipio esposte in commissione urbanistica dalla Presidente Francesca Del Bello e dall’Assessore Giampaolo Giovannelli, per la contemporaneità di realizzazione delle opere pubbliche e private.

Il Nuovo Quartiere Flaminio è una grande opera pubblica di riqualificazione urbana che ha una procedura amministrativa complessa che parte con l’approvazione di questa delibera e si concluderà con l’approvazione, in Assemblea Capitolina, della vera e propria variante urbanistica.

Abbiamo deciso come Pd di astenerci perché vogliamo controllare che tutti gli adempimenti richiesti e i contenuti di questa nuova delibera vengano realmente ottemperati prima dell’arrivo in Assemblea Capitolina della Variante Urbanistica, come ad esempio la costituzione di un tavolo tra Municipio II e Dipartimento Urbanistica, per consentire una reale partecipazione dei cittadini nelle scelte che riguardano le due opere pubbliche di livello locale che sono una Biblioteca e un Centro Civico e, ancora, la destinazione degli extra oneri che il proponente deve riconoscere al Comune di Roma e che dovranno essere trasformati in ulteriori opere pubbliche la cui individuazione spetta appunto al Municipio.

Siamo convinti che quel quadrante, che ospita più funzioni di livello cittadino dedicate alla cultura e allo sport, come l’Auditorium Parco della Musica, la Fondazione Cinema per Roma, il Maxxi e lo Stadio Flaminio, debba essere completato con un’altra importante funzione che connoti Roma nel mondo ovvero la ricerca.

Roma è la città che ospita 46 atenei di cui 22 pubblici e 24 privati, è sede dell’Agenzia Spaziale Italiana e dei più grandi programmi italiani sull’alimentazione e sulla ricerca come ad esempio la Fao e la World Food Programme.

* Giulio Pelonzi, capogruppo Pd Comune di Roma

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