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Roma
Roma, "consenso" sull'inceneritore, Alfonsi "Complottisti della domenica"

Emergenza rifiuti Roma e Termovalorizzatore: passerà alla storia la gaffe politica dell'assessore Sabrina Alfonsi che a chiare lettere dice: “Se cominciamo a pulire la città, c'è meno esasperazione c'è meno consenso”. La replica è arrivata in tarda sera.

"Ormai siamo alla commedia - dice Alfonsi - con polemiche sollevate ad arte da parte di qualcuno contrario alla realizzazione del termovalorizzatore di Roma, per altro utilizzando uno spezzone di un video che risale a un anno fa, subito dopo l’incendio di Malagrotta".

"Un video, badate bene, di cui viene rappresentata solo una minima parte, di pochi secondi, durante la quale un ragionamento fatto per paradosso, in cui stavo spiegando che in quel preciso momento storico, a causa dell’emergenza indotta dall’incendio del TMB di Malagrotta, se avessimo interrogato i cittadini sull’opportunità di realizzare un termovalorizzatore a servizio della città, il consenso sarebbe stato ancora più alto di quello che normalmente abbiamo riscontrato", ha affermato Alfonsi. 

"Il video interrotto al punto giusto"

"Questo ragionamento, nel video apparso sul canale social di un gruppo di cittadini contrario all’impianto per ragioni, diciamo così, 'ideologiche', viene interrotto al punto giusto per farlo sembrare qualcos’altro e poterci montare sopra una polemica tutta strumentale, per cui lasciare Roma nella sporcizia sarebbe una “sottile strategia” inventata da Gualtieri e dalla sua perfida Assessora per tenere alto il consenso sull’impianto", prosegue Alfonsi.    "Questi complottisti della domenica, ai quali non fa comodo ricordare in che condizioni era Roma a ottobre del 2021, al tramonto dell'era 5 Stelle", conclude l'assessore, "dimostrano di essere alla frutta, di non avere più argomenti per opporsi nel merito a quello che questa giunta sta portando avanti con decisione in un settore, quello della gestione dei rifiuti". 

Rifondazione chiede le dimissio9i dell'assessore all'Ambiente

Rifondazione comunista ha chiesto le dimissioni dell'assessore definendo le sue parole "inaccettabili": "è evidente che a Roma si è creata da anni l'emergenza rifiuti per giustificare prima discariche illegali e poi l'inceneritore", scrivono Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, segretaria federazione di Roma, Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, "la pubblica confessione dell'assessora all'ambiente e ai rifiuti la rende incompatibile con il ruolo".

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