Roma, crollo della Balduina: giudizio per 6. Comune e Acea responsabili civili
Il cantiere devastato alla Balduina ingoiò 7 auto e costrinse 2 condomini ad essere evacuati. Udienza il 22 giugno
Ci sarà un processo a Roma per il crollo del cantiere di via Livio Andronico, al quartiere Balduina, dove il 14 febbraio del 2018 una voragine portò con sé sette auto e parte della strada costringendo allo sgombero gli abitanti di due palazzine.
Lo ha deciso il gup Angela Gerardi che ha rinviato a giudizio sei persone per concorso in crollo di costruzione colposo perché accusate di aver causato il collasso della paratia di pali in cemento armato prospiciente la strada. Si tratta di Luca Cieri, amministratore e socio della Ecolattanzio srl (società che ha commissionato l'opera), Mauro Ungari, titolare della ditta omonima appaltatrice dei lavori di realizzazione della paratia, Amerigo Colagrossi, legale rappresentante della Edilitalia srl (incaricata da Ecolattanzio dello sbancamento del terreno) e dei tecnici Luigi Lauri, architetto, Giorgio Maria Tamburini, direttore dei lavori, e Tiziano Chirumbolo, coordinatore per la sicurezza.
Il processo avrà inizio il 22 giugno prossimo davanti ai giudici della sesta sezione penale del tribunale. Il dibattimento vedrà anche la partecipazione del Comune di Roma e di Acea ATO2 spa nella veste di responsabili civili. Il giudice ha infatti recepito la richiesta degli avvocati Antioco Pintus e Daniela Fava, legali di parte civile per conto di una quindicina di persone (tra residenti e negozianti del quartiere), di non escludere i due enti dal procedimento. Un settimo imputato, il progettista Alessandro Ressa, ha chiesto di essere giudicato in abbreviato: la sua posizione sarà discussa nell'udienza gup del 22 settembre. In base alla consulenza tecnica disposta dalla Procura, il crollo sarebbe dovuto ai pali portanti, numericamente pochi, non della stessa lunghezza e con un insufficiente getto di calcestruzzo. Carenze già note, secondo chi indaga, perchè il giorno prima del disastro, Ressa avrebbe presentato al Genio Civile un progetto esecutivo che prevedeva la realizzazione di solai a contrasto man mano che veniva eseguito lo sbancamento del terreno. A quella data, però, la palificata era stata già realizzata con una struttura del tutto diversa.
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