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Roma
Roma, guerra tra commercianti e Raggi. Il dramma: in Centro -90% degli incassi

È guerra a Roma tra i commercianti del Centro storico ed il sindaco Virginia Raggi: sit-in di protesta dei negozianti a pochi passi dall'Ara Pacis e dal Lungotevere per contestare la riattivazione della Zona a Traffico Limitato decisa dal Campidoglio e in vigore da ieri assieme a quelle di Trastevere e Testaccio.

Gli esercizi commerciali del Centro, privati dalla pandemia di Covid-19 della maggior parte dei 13 milioni di turisti annui e dei lavoratori di zona passati in smart working, hanno infatti registrato una forte contrazione degli incassi fino al 90%. E ora i commercianti chiedono alla giunta di Virginia Raggi di posticipare la riapertura delle limitazioni all'accesso delle macchine e delle moto nelle strade del Centro.

"Viviamo in uno stato di emergenza e non capiamo perché sono state riattivate queste misure che di fatto isolano il centro dal resto della città, la mobilità non è garantita dall'Atac che tecnicamente è fallita e non può viaggiare al 100% della capienza. Qui si tratta veramente di posizioni ideologiche estreme che non hanno nulla a che fare con la concertazione. Enrico Stefano dice che ascolta la città, a me sembra che ascolti solo se stesso", dichiara David Sermoneta, responsabile di Confcommercio per il Centro storico.

"Noi chiediamo di sospendere i varchi - prosegue Sermoneta - almeno fino a cessata emergenza. La risposta della sindaca è stata riaprire i varchi dicendo che noi siamo il popolo che si lamenta. Non è che ci sentiamo inascoltati da questa giunta, noi siamo stati massacrati da 4 anni senza concertazione. Io ricordo da mio padre i racconti del 1938, qui si parla tanto di antifascismo ma ci sono atteggiamenti che mi lasciano alquanto perplesso".

Mentre Valter Gianmaria, presidente di Confesercenti Roma, aggiunge: "Ci porta in piazza la sopravvivenza del commercio e dell'occupazione nel centro storico della città. Il centro storico è quello che risente di più della chiusura dovuta alla pandemia. Non riusciamo a capire perché Raggi abbia adottato il provvedimento della riapertura dei varchi visto che le aziende del centro storico sono già in grandissima difficoltà, dal momento che stanno incassando il 10-15% di quanto incassavano l'anno precedente. Così si vogliono far morire tutte le imprese del centro storico. Già ci sono decine e decine di negozi chiusi, nelle strade importanti come via Frattina e via del Corso".

Dalla parte dei commercianti anche le opposizioni, con il consigliere capitolino della Lega Davide Bordoni che tuona: “Dopo la ZTL il niente, non ci sono progetti né aiuti concreti per il commercio di Roma. Pieno sostegno dalla Lega al flash mob di protesta contro la riattivazione della Zona a Traffico Limitato nel centro città. La Raggi brancola nel buio, non rinnova l’ordinanza, e preclude l’accesso nel Tridente fino alle 19 per scelte prettamente ideologiche avulse dalla realtà del mutato contesto socio-economico della pandemia in evoluzione. Questa volta, nel vuoto di idee, era sufficiente limitarsi a non intervenire mantenendo i varchi elettronici aperti; tanto sarebbe bastato alla sindaca per dare almeno un po' di respiro ai commercianti che da quando hanno alzato le serrande sono comunque costretti a cavarsela da soli. Smart working, pochi autobus, nessuna iniziativa atta ad incentivare i consumi come, ad esempio, sconti sulla ristorazione. Nonostante il nodo del trasporto pubblico locale sia ancora oggetto di discussione tra Governo-Regioni la sindaca gioca d’anticipo con l’unico obiettivo di disincentivare l'uso delle auto in favore dei mezzi pubblici (quali?) e continuare ad isolare ulteriormente il Centro storico”.

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