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Roma
Roma, la pagella 2022 per la Giunta Gualtieri: luci e ombre, troppe ombre

Giunta Gualtieri, il giro di boa di un anno di governo vale come un esame. Ma il giudizio sull'operato del sindaco e della Giunta dovrebbe partire da un assunto: Roma è cambiata in quesi mesi. La riposta è facile: poco e niente rispetto al programma elettorale e alle attese dei romani su temi cruciali come i rifiuti, i trasporti e i servizi in generale.

Roberto Gualtieri: 5,5

Pesa la promessa dello scorso anno di ripulire Roma, ormai zoo a cielo aperto con cinghiali e gabbiani che si contendono i rifiuti. Sul fronte della programmazione molto è stato fatto ma si ha la percezione che il primo cittadino viva poco i problemi del quotidiano e si sia chiuso nella progettualità di Giubileo ed Expo che daranno certamente risultati ma negli anni a venire.

Silvia Scozzese – Vicesindaco e Bilancio: 7

Il suo mestiere è essere l'assessore più inviso ai colleghi, perché quando chiedono soldi lei si trasforma in Lady No. E qualcuno aggiunge spesso senza neanche dare spiegazioni. E' a guardiana della cassaforte del Campidoglio; si è sentita poco e vista poco (forse perché lavora tanto) e il suo principale incubo è stato negli ultimi mesi quello di mettere riparo alla voragine di bilancio generata dall'Imu. Il suo valore aggiunto è stato il l lavoro silenzioso col sindaco e con altri livelli istituzionali per trovare soldi, soldi e poi soldi. Voto 7,5.

Sabrina Alfonsi – Agricoltura, Ambiente e Rifiuti: 5

Grande esperienza politica e amministrativa ma Roma non è il Centro Storico. Sarà per questo che a Tor Bella Monca ha piazzato cassonetti giganti in barba al decoro. Mostra coraggio in alcune scelte ma pesa sul suo voto la scelta di Santa Palomba per il Termovalorizzatore. A Copenhagen ci sciano sopra a lei non è mai venuto in mente di metterlo a Villa Pamphili. Qualcuno le dica che a Roma, precisamente a Malagrotta, c'è un gassificatore che basterebbe per tutta la città e oltre.

Andrea Catarci – Personale, Decentramento e 15 minuti: 7

Quasi invisibile e sempre al lavoro, tant'è che si narra che “riceva clientes” persino quando va allo stadio per la sua Roma. A furia di open day è riuscito a dare la svolta ai rinnovi delle carte d'identità. Sul personale sta rimettendo ordine, così come nel decentramento. La città dei 15 minuti, sembra fantascienza, ma sta gettando le basi per una vivibilità migliore, con la condanna che la lascerà in eredità a chi verrà dopo.

Barbara Funari – Politiche Sociali e Salute: 5

Come accade per il suo mentore politico Paolo Ciani, alla guida di un partito che non c'è ma sempre eletto, è su tutti i tavoli senza mai dominarne uno. E' vero che la materia sociale in tempo di crisi è dura quasi come i rifiuti, ma ancora non si vede un disegno di politica sociale per affrontare l'onda di povertà che non è ancora arrivata.

Miguel Gotor – Cultura: 4,5

Il giorno in cui sarà nella realtà reale, in Campidoglio troveranno il sorriso. Chi si aspettava un Renato Nicolini 3.0 è rimasto delusissimo. I suoi social sono l'inno alla partecipazione di cose che organizzano altri, ma per un programma strategico è bene mettersi seduti e comodi. Il suo sguardo non supera le Mura Aureliane o poco più. E il Capodarte non basta certo a cambiare lo scenario.

Monica Lucarelli- Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità: 4,5

Per chi veniva dal privato e dalla lotta alla burocrazia e allo statalismo, deve aver mandato giù bocconi amari. Rispetto alle promessa “il mio mestiere è cambiare” nei settori di competenza si è visto poco, pochissimo: dalla Befana di piazza Navona ai dehors è stato un susseguirsi di annunci e di retromarce. Per non parlare delle Pari opportunità saldamente nella mani di una misteriosa impiegata del Comune divenuta assessore ombra. In compenso ha il record dei tagli di nastro.

Alessandro Onorato – Grandi Eventi, Sport Turismo e Moda: 6,5

Brillante, divertente. Un po' agitato e confuso per organizzare di tutto e di più ma la nota dolente è che lo sport a Roma non è solo Formello e Trigoria. C'è un mondo di strutture che merita più attenzione. A parte l'inciampo con Vasco Rossi, vetrina della vanità, è veramente l'assessore alla Moda che va di moda.

Eugenio Patanè – Mobilità: 5,5

Come per i rifiuti i trasporti sono il buco nero della città. Parla poco e lavora molto ma incasserà quando sarà all'ultimo giorno della consiliatura. E' la maledizione di chi si occupa di Atac e la salva facendo carte false coi soldi pubblici. Il vero macigno è la sua esperienza regionale, quando da presidente della commissione ha permesso a Zingaretti e all'assessore di devastare la Roma-Lido e la Roma-Viterbo. La sua vita è appesa ai tram che ha rinvigorito con il Pnrr.

Claudia Pratelli – Scuola, Formazione e lavoro: 5

Più che assessore sembra una sindacalista mascherata da politica, ossessionata dallo statalismo per mense, disabili e altro. Se avesse guardato meglio la macchina comunale avrebbe puntato inizialmente sui privati per poi ricostruire meglio la macchina comunale. Sembra più attenta ai diritti di chi lavora che ai diritti dei bimbi. Di lei si dice che sia una gran lavoratrice come quando era al sindacato.

Ornella Segnalini – Lavori Pubblici e Infrastrutture: 6,5

Una tecnica pura che ha portato a casa un risultato che tuti atgendevabo. Sia chiaro, le buche a Roma ci saranno sempre ma la situazione è migliorata ma il mondo è lastricato di nuovi propositi tra cui l'idea di pulire le caditoie. Come tutti i tecnici seri le manca il sogno, la visione del fuituro. Grande lavoratrice. Voto: 6,5

Maurizio Veloccia – Urbanistica: 5,5

E' come se stesse seduto su una bomba atomica: Ha mosso l'Ufficio del Condono, i toponimi ma anche qui manca un sistema di governo della città, attraverso lo strumento più efficace e cioè l'urbanistica. Non basta lo stadio della Roma per aver ridisegnato la città che è il suo vero compito.

Andrea Tobia Zevi – Patrimonio e Politiche Abitative: 5,5

Il nuovo assetto del Patrimonio è riuscito a far dimenticare la delibera 140 di Marino che aveva generato il caos tra le associazioni. Sull'emergenza casa è il lavoro è fermo all'anno zero. E se non sta attento, rischia di innescare una bomba sociale. Ha a disposizione 220 mln per il piano Casa, ma quando inizierà a spenderli?

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