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Roma
Roma, la politica è diventata povera I candidati stringono la cinghia

Rivoluzione compiuta. Il dopo Mafia Capitale segna il confine tra il vecchio modo di fare politica e la "nuova politica povera in canna". Sedici candidati in pectore, compresa la provocazione di Antonio Razzi che minaccia di schierare gli abruzzesi, e pochissimi che hanno messo in piedi quelli che una volta erano "comitati di guerra", gestiti da spin doctor, esperti nella comunicazione, tessitori di relazioni con le categorie e le associazioni e squadre di attacchini pronti ad incartare la città.
Zero soldi in cassa, l'unico con la voglia di fare il sindaco che si è affidato alla tradizione è Maurizio Iorio che per la sua corsa ha avvertito i romani con una super campagna di affissioni. Migliaia di manifesti con su scritto "Iorio sindaco" e il simbolo della Fiamma Tricolore che brucia alimentata dall'unione di Forza Nuova e Msi. Il resto è silenzio. Meglio, profilo low cost, perché i big della politica partitica e i "civici" sono tutti uniti dall'esigenza di profili bassi, bassissimi. Vista l'esperienza del Movimento Cinque Stelle, sui social spuntano come funghi pagine fan e profili totalmente fasulli, in un delirio di post che fanno venire voglia di passare ad altro. In ogni caso la percezione è di avere una sequela di candidati ispirati tutti al senso civico, all'ascolto e alla condivisione dell'imperante buonismo.
C'è chi come Giorgia Meloni affida al profilo facebook la ricerca di volontari. Da domenica sera è infatti on line sul profilo ufficiale la "ricerca di personale" con la quale l'aspirante leader del centrodestra romano ricerca volontari. "Compila il modulo e sarai ricontattato", si legge e se poi si va al "modulo" c'è solo una richiesta di fornire i dati personali. Il resto avverrà tutto per telefono.
Sempre a destra, Francesco Storace sembra voler far sul serio. La sua candidatura è sostenuta da una serie di comitati " a vocazione quartieristica che spuntano come funghi e che sono espressione diretta degli attivisti de La Destra.
Poi c'è il Pd di Giachetti. Comitato avanti tutta con Ilena Argentin presidente ma pochi fondi e scarsa organizzazione e tutte le iniziative concentrate su social.
L'unico a non avere un partito e ad "investire" denari propri nella campagna è Alfio Marchini. L'imprenditore ha concentrato la sua attività politica nella "centrale" di largo Argentina dove un manipolo di "uomini" gestisce tutte le iniziative sul territorio.
Infine, Guido Bertolaso. L'avvio è assolutamente fai da te. Si muove da solo in citycar, combatte sui social contro profili fake e le gazebarie sono costate decine di volontari di Forza Italia e un po' di tipografie per i volantini-schede pagate dalla società che segue la comunicazione di Forza Italia.
Un tempo le elezioni muovevano l'economia cittadina.

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