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Roma
Roma libera da Virginia Raggi. Il sogno del civismo da Calenda a Ciaccheri

di Andrea Catarci *

Quando manca ancora un anno e mezzo alla conclusione naturale della consiliatura i Romani hanno già archiviato come fallimentare l’esperienza della Sindaca Raggi e della sua giunta M5S.

Dopo le promesse mancate di cambiamento, la moralizzazione parolaia, i tragici arretramenti della quotidianità in tema di servizi alla persona, rifiuti, trasporti e manutenzione urbana, la definitiva scomparsa dell’urbanistica dall’agenda politica e in generale di ogni orizzonte strategico di sviluppo, sono rimasti in pochi a credere ella possibilità di un cambio di passo.

Roma spera nel polo democratico e nel civismo

Lo dice chiaramente il sondaggio realizzato da “Izi – Metodi, analisi e valutazioni economiche” su un ampio campione di 2053 persone, intervistate nella seconda settimana di gennaio. Il consenso del M5s si limita al 18,1%, distante più di 20 punti dal centro destra (38,6%) e oltre 25 dal polo democratico e progressista (43,3%), in cui a oggi sono riposte le maggiori speranze di rinascita dalle macerie attuali.

Tuttavia non c’è da farsi illusioni circa una facile vittoria, malgrado nel quadro nazionale il buon governo dell’Emilia Romagna abbia bloccato la serie interminabile di sconfitte e in quello cittadino si registri una crescita costante nell’ultimo anno: le previsioni sono tutt’altro che scontate in un eventuale ballottaggio contro una destra che sull’onda globale ha riportato significative affermazioni a tutti i livelli amministrativi. Servirà dimostrare sul campo passione per la città, disponibilità all’ascolto e voglia di sporcarsi le mani, nella consapevolezza che quella di far rinascere Roma è un’impresa titanica; alzare il livello dell’attenzione e del coinvolgimento popolare, con una decisa cessione di sovranità da parte dei partiti politici, in particolare con lo strumento delle primarie; delineare i contorni, le idee e i programmi di coalizione sugli asset strategici, a cominciare da urbanistica, occupazione, abitare, rifiuti, trasporti, servizi alla persona e riforma della macchina amministrativa; individuare le personalità necessarie per passare autorevolmente dalle enunciazioni di principio ai fatti concreti, motivandole e attivandole con metodo inclusivo sull’obiettivo comune.

La seconda notizia importante che emerge dal sondaggio di “Izi” riguarda la leadership del polo democratico. La figura ritenuta più credibile dagli elettori è quella dell’eurodeputato, già Ministro e leader di “Azione” Carlo Calenda (38,3%), seguita dal Sottosegretario e già Assessore all’urbanistica Roberto Morassut (11,4%), dal Presidente del Municipio Roma VIII Amedeo Ciaccheri (9,1%) e dalla presidente del Municipio Roma I Sabrina Alfonsi (4,5%), mentre il 36% non ritiene adeguato nessuno dei nomi emersi. Se le prime due sono figure di livello nazionale, che ci siano con percentuali significative anche due presidenti municipali, riconducibili uno alla sinistra civica e l’altra al Pd, la dice lunga su quanto sarà importante incrementare il numero degli attori in campo rendendo protagonisti, insieme ai soggetti tradizionali della rappresentanza, le comunità territoriali, i comitati di scopo, l’associazionismo, il terzo settore, il volontariato, gli studenti, i centri sociali, l’economia verde, i lavori di cura e cultura, i coworking e le esperienze innovative del lavoro e della produzione, i mondi accademici e quelli intellettuali, le palestre popolari, gli orti urbani.

Protagonismo, partecipazione e sogni per il futuro di Roma

In particolare il dato riportato da un giovane poco più che trentenne come Amedeo Ciaccheri è estremamente incoraggiante per tutti quei pezzi di movimenti, civismo e istituzioni di prossimità che si sono messi in cammino all’interno del percorso “La città emergente”. Puntando su protagonismo civico e partecipazione, nella convinzione che Roma abbia bisogno di voltare pagina e di tornare a guardare al futuro con fiducia, da essi parte una nuova sfida diretta al campo democratico e alla città intera: una campagna pubblica, un percorso a tappe di un anno con un laboratorio di idee e mobilitazioni, aperto a chi vorrà essere parte del “sogno più grande: liberare Roma”, che sarà presentato venerdì 31 gennaio alle ore 15.00 presso il centro “Forma Spazi” di via Cavour 181. Perché per farla finita con il malgoverno della Raggi - che in questi anni non è stata in grado di risolvere i problemi della Capitale -, per affrontare le difficoltà del presente e per far vivere un’idea di città aperta, solidale, sicura e tollerante è anche necessario riporre i panni dimessi di chi si sente condannato a subire in eterno crisi e declini e ricominciare a sognare forte…

* Andrea Catarci, Movimento civico per Roma

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