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Roma
Roma nel caos rifiuti, l'Arpa certifica: “Impianti di trattamento critici”

Rifiuti, esplode la bomba degli impianti Ama di trattamento dei rifiuti, i cosiddetti Tmb che vedono proprio l'assessore Paola Muraro come consulente Ama prima responsabile della loro gestione.

 


A certificare il disastro romano dei rifiuti è il direttore dell'Arpa Lazio, Marco Lupo, in audizione alla Commissione Ecomafie della Camera: "Sui Tmb sono state riscontrate, durante i controlli, delle criticità gestionali sopratutto per periodi di sovraccarico che determinano lo stoccaggio di grandi quantità di rifiuti, in attesa di lavorazione, quindi l'incolonnamento di mezzi e di conseguenza l'emissione e origine di odori fortemente sgradevoli che comportano giustamente le segnalazioni da parte dei cittadini delle zone limitrofe – ha spiegato Lupo  - altre criticità rilevate sono sul superamento delle quantità annuali autorizzate, dovuto al sovraccarico, e il superamento dei limiti nelle acque di scarico". Il riferimento è ai controlli effettuati sui Tmb sia nell'arco dei primi sette mesi (gennaio-luglio) del 2016, sia nell'arco degli ultimi tre anni.

Sull'impianto di Salaria, Rocca Cencia e Saf" ovvero gli impianti di trattamento dei rifiuti gestiti dalla Società Ambiente Frosinone "su cui sono già stati effettuati i controlli l'indice respirometrico dinamico misurato non rispetta il livello previsto dalla normativa previsto per l'ammissibilità dei rifiuti in discarica".

E sul coinvolgimento dell'assessore Muraro spinge il Codacons all'attacco: “Se sarà confermato il processo per reati ambientali nei confronti di Paola Muraro, l’assessore dovrà dimettersi immediatamente. Se l’assessore andrà a processo per tale tipologia di reato, è evidente che non potrà più ricoprire il suo incarico – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo perché per un assessore all’ambiente i reati ambientali appaiono non solo paradossali, ma ben più gravi dell’abuso d’ufficio, e rendono del tutto incompatibile l’accusa con la delicata nomina ricoperta. Non conta infatti la pena inflitta, se il carcere o la multa pecuniaria, ma la gravità dell’illecito in considerazione del ruolo istituzionale svolto, che inevitabilmente si ripercuote sui cittadini amministrati”.
Codacons invierà oggi stesso una diffida al sindaco di Roma, Virginia Raggi, chiedendo di “rimuovere Paola Muraro dal suo incarico nel caso in cui sarà processata per reati ambientali".

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