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Roma
Roma: più libri, più città. Le proposte per ricostruire i luoghi sociali
Buenos Aires, El Ateneo Grand Splendid è la libreria più bella del mondo

di Cristina Grancio *

Gli incendi dolosi che hanno visto Centocelle protagonista, ha accresciuto la consapevolezza dell’importanza che rivestono i luoghi d’incontro e di socialità, in particolare nei quartieri periferici, per creare occasioni di incontro e partecipazione, dove qualcuno ha invece interesse a seminare il deserto e la paura. La solidarietà cresciuta nel quartiere attorno alla “Pecora Elettrica”, una piccola libreria indipendente, sta a dimostrare l’urgenza di difendere e diffondere questi spazi dedicati alla cultura e alla discussione, oggi in crescente difficoltà nella nostra città.

Si legge sempre meno e le librerie sono fortemente in crisi

Secondo dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica nel 2018 la percentuale di lettori di libri è calata a livello nazionale dal 46,8% delle persone di età superiore a 6 anni nell’anno 2010 al 41% nell’anno 2017, delineando una tendenza che ha indotto enti pubblici ed istituzioni culturali al sostegno di attività rivolte alla promozione della lettura. L’effetto congiunto della crisi economica e dello sviluppo delle attività di e-commerce nel settore della distribuzione di libri ha provocato effetti negativi diretti, in particolare sulla rete delle librerie indipendenti, non appartenenti a gruppi editoriali o di distribuzione, provocando la chiusura di numerose piccole attività che soffrono maggiormente l’evoluzione del mercato;

Per questo nasce il protocollo d’intesa fra ANCI e ALI: il 28 febbraio 2019 è stato sottoscritto da A.N.C.I. – Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – e A.L.I. – Associazione Librai Italiani – finalizzato a definire iniziative comuni per la promozione della lettura e per la salvaguardia delle librerie indipendenti considerate un presidio culturale anche per le numerose iniziative che mettono in campo all’interno delle strutture

Una proposta di delibera in aula Giulio Cesare

Domani, martedì 10 all’Ordine dei Lavori dell’aula Giulio Cesare è prevista la discussione della delibera da me presentata, che ha incontrato il sostegno e la collaborazione dell’Associazione dei Librai romani, consapevoli della necessità di invertire la tendenza e consapevoli che un intervento in questo settore dovrebbe costituire un pezzo non secondario della politica culturale per la città. Sei i punti fondamentali della delibera:

1) un bando per la locazione di immobili ascritti al patrimonio capitolino specificamente riservato all’apertura di esercizi appartenenti al settore delle librerie indipendenti, con la previsione di un canone ridotto del 40 per cento rispetto al valore di mercato stimato;

2) una iniziativa fieristica annuale, d’intesa con le organizzazioni rappresentative del settore, dedicata alle librerie indipendenti operanti sul territorio di Roma;

3) la concessione alle librerie indipendenti, a titolo gratuito, di locali afferenti all’Istituzione per la presentazione di nuovi libri ed iniziative editoriali;

4) consentire alle librerie indipendenti di esporre all’esterno del negozio, sul suolo pubblico, esclusivamente i propri prodotti librari, ferme restando tutte le ulteriori diposizioni di regolamenti o norme sopraordinate a quelle del comune di Roma;

5) consentire alle librerie indipendenti occupazioni temporanee (max 1 settimana) di suolo pubblico per l’effettuazione di iniziative e manifestazioni di offerta di prodotti librari, con canone ridotto dell’80 per cento;

6) convocazione periodica di un Tavolo permanente finalizzato al coordinamento delle iniziative di promozione della lettura a Roma. Un Tavolo permanente quindi per mettere a punto ed articolare, con iniziative coordinate, quel “patto locale per la lettura” di cui parla l’ANCI e lo stesso disegno di legge in discussione alla Camera.

Tutto questo sicuramente aiuterebbe l’esperienza della Pecora Elettrica che nel suo dramma ha confermato che la cultura non può essere circoscritta in uno spazio geografico, il sapere non può essere limitato ad un luogo fisico, una volta acquisite le conoscenze nessun rogo potrà cancellarle, né può bloccare il coraggio che solo consapevolezza può innescare. L’istituzione ha il dovere di alimentare questo coraggio.

* Cristina Grancio, consigliere DemA Gruppo misto

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