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Roma
Roma, sosta a pagamento per i residenti. La “bomba” Emanuele Filiberto

Traffico, bus che vanno a fuoco e buche. Il rally di Roma evocato da Matteo Salvini nella strigliata a Virginia Raggi, si arricchisce di un nuovo capitolo: il posteggio impossibile. Nelle menti del Comune d Roma arriva l'ultima mazzata-follia per i romani: eliminare la sosta a pagamento per i residenti nelle vie “commerciali”.


Immaginate via Appia, via Tuscolana, viale Marconi, via Tiburtina, via Prenestina, via Gregorio VII, oppure viale Europa o via Cola di Rienzo e immaginate migliaia di romani residenti che dovranno pagare la sosta nelle strisce blu, oppure cercare nelle vie adiacenti il parcheggio impossibile.

L'annuncio di Enrico Stefàno via chat
L'annuncio del nuovo progetto arriva dal presidente della Commissione Trasporti, lo “stellato” Enrico Stefàno, “infiltrato speciale” in una chat di whatsapp con la quale i residenti e i cittadini di via Emanuele Filiberto stanno organizzando la rivolta contro la corsia preferenziale della follia che taglia in due una delle strade più belle dell'Esquilino-San Giovanni, trasformandola in una tangenziale per i mezzi pubblici tagliando attraversamenti pedonali e condannandola al caos. Da giorni sulla chat si inseguono commenti e proposte per organizzare sit in e manifestazioni con il consigliere comunale che si districa malamente nella rabbia di chi vive e lavora nel quartiere e poi ingenuamente annuncia che la “tangenziale dei mezzi pubblici” è uno degli atti propedeutici alla rivoluzione prossima ventura: quella di cancellare l'esenzione dal pagamento della sosta per i residenti in tutti gli assi commerciali di Roma. Insomma, una specie di “bomba stradale” innescata in via Emanuele Filiberto e che aspetta solo di deflagrare nel resto della città.

Candido come una colomba, il consigliere Stefàno accende la miccia nella notte tra venerdì e sabato dando l'annuncio via chat a quel pezzo di città che non ci sta a vedersi punita da un cantiere che è apparso dalla sera alla mattina e da un progetto che non è stato discusso, condiviso e che ha visto persino i vigili urbani del I Municipio avvisati 48 ore prima della partenza dei lavori.

Via Emanuele Filiberto in lotta contro la corsia Atac
Il fronte del no alla “corsia della follia” si è riunito per la prima volta sabato nei giardini di via Carlo Felice e si è dato un nuovo appuntamento questa sera alle 19 presso uno dei tanti esercizi commerciali di qualità che resistono da anni all'avanzata del duopolio cinesi-bangladini, nelle versioni “take away” per gli involtini primavera e vendo quello che voglio a qualsiasi ora della giornata e in barba a ogni regolamento comunale.

Di fronte allo storico negozio che ha resistito ai brand globalizzanti e espone pantaloni di ogni taglia, colore e forma ma anche di fronte al sorriso della signora che gestisce l'elegantissimo negozio della Thun, per finire col bar storico aperto night e day metà degli agenti del reparto Celere e dei tassisti, il consigliere Stefàno dovrà spiegare come è stato possibile dare il via ad un cantiere senza un minimo di condivisione e di confronto per misurare gli effetti che avrebbe avuto sulla vita di chi lavora e vive in zona. Proprio quello dei residenti è il nodo che rischia di accendere gli animi e di saldare le due categorie da sempre inutilmente antagoniste: la “corsia della follia” taglia il quartiere in due e isola il tessuto commerciale ma punisce chi ci abita che per passare da un parte all'altra della strada è condannato a fare almeno 400 metri (e altrettanti per tornare al portone). Dunque, la protesta è nel segno della massima unità e coordinata dall'avvocato Nico Lauro Grotto, del comitato di quartiere Villa Wolkonsy.

Il silenzio di sindaco e assessore
In questo quadro di desolazione “urbanistica” stupisce il silenzio dell'assessore al Commercio e soprattutto dell'assessore al Mobilità Linda Meleo. C'è il sospetto che la corsia preferenziale sia un progetto “made in Stefàno” senza la minima copertura politica. Sarà battaglia contro.

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