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Roma
Roma, testa a testa Giachetti Raggi. Marchini al 20%, Meloni recupera

di Alberto Berlini

Fassina “torna” in corsa dopo il ricorso accolto dal Consiglio di Stato contro l'esclusione delle sue liste e Giachetti arretra. Le elezioni comunali del 5 giugno saranno un testa a testa tra due candidati secondo il sondaggio permanente lanciato da affaritaliani.it e RadioRadio, in collaborazione con la piattaforma di Termometropolitico.it. La rilevazione web conferma come sia il Movimento 5 Stelle che  il Pd arretrino rispettivamente di uno e due punti percentuale rispetto alla settimana in cui la candidatura di Fassina era stata “congelata”. Nella compagine di centrodestra, dove Marchini stacca di 4 punti percentuale Giorgia Meloni, 19,5% contro 15,5% delle preferenze, il sentiment degli elettori sembra abbia trovato una propria stabilità: il popolo di centrodestra si raccoglie per l'11% attorno a Fratelli D'Italia, Forza Italia si attesta al 7%, mentre la lista civica di Alfio Marchini accoglie i moderati attestandosi come terza forza politica al 12%.

“Il re-inserimento di Fassina - Gianluca Borrelli, direttore di Termometropolitico.it: - ha danneggiato ovviamente soprattutto Giachetti ma in parte anche la Raggi.  Nel caso di affluenza bassa, intorno al 40% per esempio, con buona probabilità saranno Raggi e  soprattutto la Meloni a beneficiarne. In particolare l'elettorato della Meloni sembra molto motivato e sembra diretto molto alla persona e meno alle liste.
La lotta tra lei e Marchini per convincere l'elettorato di centrodestra è solo all'inizio e sarà vinto da chi riuscirà ad apparire come il vero candidato di quella area. Gli indecisi potranno fare la differenza fino all'ultimo, e anche se al momento la struttura organizzativa di Marchini e il peso della figura di Berlusconi sembrano avere la meglio, la partita sulla egemonia politica nel centrodestra non è chiusa. Una affluenza bassa, come dicevamo favorirebbe quasi certamente la Meloni.
Per quanto riguarda il ballottaggio la divisione nel campo del centrodestra rende favoriti Giachetti e Raggi. In caso di affluenza bassa potrebbe essere la Raggi ad arrivare prima, mentre con una affluenza oltre il 50% secondo i nostri dati Giachetti dovrebbe spuntarla, malgrado il ritorno in campo di Fassina che certo non aiuta la coalizione guidata dal PD”.
PERICOLO ASTENSIONE. Per il PD, come per FI, portare i propri elettori a votare potrà fare la differenza, perché il vero problema è motivare chi ora potrebbe orientarsi verso l'astensione. “Con una affluenza bassa Giachetti pagherebbe quasi certamente dazio – spiega Borrelli - e non a caso, proprio per evitare questo, le liste a suo sostegno sono piene di persone che potrebbero portare molti voti.  Con una affluenza in linea con le scorse tornate dai nostri numeri risulta però abbastanza improbabile che Giachetti scenda sotto il 25%. Altro dato da non sottovalutare è che negli ultimi due anni si è sistematicamente sovrastimato il dato amministrativo del M5S, cosa che in gran parte viene dalla debolezza delle liste, questo per sottolineare ancora una volta che trattare un sondaggio comunale come se fosse un sondaggio politico nazionale può indurre in errore”. 

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VOTO DISGIUNTO. La non eccessiva distanza tra il valore ottenuto dalla somma dalle liste e il valore ottenuto dal candidato sindaco – spiega Borrelli – va visto come conferma di come storicamente il voto disgiunto non ha mai raggiunto finora valori esagerati, si è sempre mantenuto all'incirca di un punto forse due al massimo, quindi ipotizzare che un candidato personalmente forte possa prendere molti più voti delle liste che lo sostengono è un qualcosa che a Roma non si è mai visto se non in misura limitata, può succedere certamente ma non può essere una ipotesi di base. E' molto più probabile che, soprattutto al primo turno, siano le liste a trascinare anziché il viceversa”.
“Le ipotesi fatte – conclude Borrelli - tengono conto di un'affluenza simile a quella delle scorse tornate (comunali 2013 europee 2014, possiamo dire sopra il 50%). Non avremmo potuto fare diversamente anche perché nei sondaggi online è praticamente impossibile stabilire quale sarà l'affluenza essendo un sistema che evidenzia l'elettore motivato piuttosto che quello reticente, la qual cosa comporta quindi delle ipotesi di base nel raffronto con le tornate precedenti".  
Il margine di errore rispetto ai dati forniti è di circa il 3%. Affaritaliani.it e RadioRadio proseguiranno la rilevazione del sentiment degli elettori ma da oggi, per legge, non sarà più possibile pubblicare il risultato dei sondaggi.
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