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Roma
“Roma è una città devastata”. Roberta Lombardi, nuovo siluro a Virginia Raggi

dal nostro infiltrato
alla Regione Lazio

“La devastazione di Roma è quotidianamente, ogni giorno, sotto gli occhi di tutti”. Chi ha detto questa frase? Diamo alcuni indizi. Se fosse un gioco tra amici, si potrebbe scommettere un ghiacciolo.

Un ghiacciolo e non una birra perché di questi tempi, dopo il decreto “dignità” del governo del “cambiamento”, parlare di scommesse non si sa quanto sia lecito. Il decreto è in conversione, ma c’è sempre qualcuno che anticipa i tempi. Magari, mentre il vostro infiltrato alla Pisana scrive, qualche cittadino arrabbiato dall’occhio lungo potrebbe fare un filmato da mandare alla pedagogica sindaca di Roma. E via con chissà quale sanzione. E questi sono già due indizi. Troppo poco?

L’ha pronunciata giovedì, in commissione attività produttive alla Regione Lazio. L’elegantissimo presidente, Massimiliano Maselli, aveva ricevuto in audizione il presidente di Unindustria Roma, Filippo Tortoriello, autore di un piano per il rilancio della Città. Ed è proprio negli interventi successivi alla relazione di presentazione del progetto di Masterplan che una consigliera, già candidata alla presidenza della Regione (terzo indizio, e mi sono rovinato), ha pronunciato quelle parole. Che i rapporti fra lei e la sindaca di Roma non siano idilliaci, nonostante i tentativi degli uffici stampa di rappresentare armonia e strombazzarla ai quattro venti del web, è noto a tutti. Ma che si arrivasse a questo, che in una sede istituzionale non sia l’opposizione a dire che Roma è devastata, non si era ancora arrivati. Avete capito chi è?

Qualche giorno fa Beppe Grillo, in un impeto comico, aveva fatto arrabbiare proprio lei, la nostra consigliera segreta. In un impeto di puntigliosità aveva preso la tastiera e in un post aveva detto che no, a Roma le buche ci sono. Sconfessando così il garante politico. E oltre alle buche, aggiungiamo noi, c’è la monnezza che non si sa dove metterla in attesa di fare l’economia circolare e di avere rifiuti zero. Ci sono autobus che si incendiano, senza aria condizionata costretti al palo, e l’Atac che al posto di trasportare le persone ha come sola funzione quella di dare gli stipendi ai dipendenti e per questo, forse, fallirà. La nostra dice che per ritirare sù Roma, ai fasti di un tempo, che ne so, farla tornare ai fasti di Veltroni, “lo sforzo deve essere corale”.

A chi si riferisce, chi è che non sta facendo il proprio dovere? La Raggi che non individua le discariche di servizio, non riesce a raddrizzare Atac e inciampa sulle buche in pieno centro durante le inaugurazioni. O a Zingaretti, che non dà i soldi a Atac, non commissaria la Raggi sui rifiuti e che non si capisce che vuole fare da grande? In ogni caso, la consigliera nostra deve decidere cosa fare. Proprio in  nome dell’onestà che tanta strada le ha fatto fare. Ha due vie davanti a se: una è staccare la spina a Zingaretti, l’aguzzino di Roma, che proprio con i suoi voti tiene in piedi la traballante giunta. Lo faccia cadere e speri che il nuovo o la nuova presidente faccia qualcosa per Roma. L’altra è ingaggiare una sana battaglia interna al suo partito per fare in modo che oltre a Lanzalone, al fianco di Raggi venga messo qualcuno che sa come tirarci fuori dai guai. “Perché la devastazione di Roma è quotidianamente, ogni giorno, sotto gli occhi di tutti”. Parola di Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle da due anni al governo di Roma.

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