Roma, volontari del Verde ostaggio del Comune. Il Consiglio blocca la delibera

Roma giungla urbana, volontari del verde ostaggi del Comune. Ma il Consiglio di Stato congela la delibera folle.

A sfidare la determina del 3 agosto scorso, attraverso cui il Comune obbliga i volontari di verde e decoro a richiedere autorizzazioni complesse e a pagare assicurazioni onerose, il  Comitato Parco Giovannipoli e il CdQ Grotta Perfetta, che hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato dopo la bocciatura in primo grado del Tar del Lazio. È il secondo capitolo della lotta alla “Determinazione dirigenziale n.624”, con la quale la giunta Raggi obbliga sostanzialmente i volontari a passare per moduli, richiedere prescrizioni, ed infinite lungaggini burocratiche prima di svuotare cestini o raccogliere l'immondizia nelle aree verde.

Sulla questione arriva ora la sentenza del Consiglio di Stato, che ribalta totalmente la scelta del Tar di non voler entrare nel merito. Il Consiglio di Stato  afferma infatti che "attesa la complessità giuridica della questione dedotta in giudizio e considerate le potenziali ricadute pratiche della controversia, le esigenze cautelari di parte appellante possono essere tutelate adeguatamente con la sollecita definizione del giudizio nel merito". Definendo in sostanza il merito ed assegnando di nuovo al Tar del Lazio il compito di esprimersi entro due mesi.

Una prima vittoria, seguita dal via libera alla richiesta di sospensione, in un arco temporale, della discussa delibera “ai soli fini della sollecita definizione del giudizio nel merito”. Ribaltando di fatto la prima sentenza del Tar, che aveva negato la richiesta sospensiva. Fino a quando quest'ultimo non tornerà ad esprimersi nel merito, la determina è nei fatti sospesa; cittadini, comitati ed associazioni posso tornare, per ora, ad occuparsi delle aree verdi sporche e trascurate della Capitale senza inutili e d infinite autorizzazioni.